21 marzo 1862. E' questa la data in calce al manifesto della " Commissione promotrice" con cui venne istituita la "società pel tiro al bersaglio in Brescia", con il nome di "Carabinieri bresciani". Ne furono promotori Giuseppe Barboglio, Camillo Biseo, G.B. Cortesi, Clemente di Rosa, Girolamo Fenaroli, Agostino Lombardi, Bartolomeo Piccinelli e Giuseppe Zanardelli. I primi colpi echeggiarono a Porta Pile, ai piedi del Castello, dove il comune approntò un campo di tiro provvisorio, frequentato, principalmente, dai militi della Guardia nazionale. Nel 1882 una nuova legge accresceva la Prefettura di un nuovo organo, la Direzione provinciale del Tiro a segno Nazionale, che soprintendeva tutte le società di tiro a segno della provincia. Si sentì la necessità di una prima parvenza di poligono di tiro, che venne allestito a Porta Venezia. Nel 1890 venne istituito il trofeo Bandiera d'ltalia, che doveva essere assegnato alla migliore delle rappresentanze concorrenti a livello nazionale. Prima in ltalia ad aggiudicarselo fu Brescia, con Giacomo Bonicelli, Battista Fè, Luigi Polidoro, Giovanni Sabatti e Antonio Zanardelli. Nel 1895 e nel 1898 fu Pisa a prevalere, ma Brescia, a Roma nella quarta edizione del 1902 ne tornò in possesso, per non lasciarla più, poichè vinse anche la V^ edizione nel 1907 a Roma, la VI^ edizione nel 1911 a Roma e la VII^ edizione nel 1927 a Roma.
Questa fu l'ultima edizione e sui diplomi rilasciati a Vincitori si legge "VII^ Edizione. In realtà nel 1922 si era disputato a Milano un concorso generale nazionale che però - per motivi burocratici - non venne riconosciuto nell'elenco. La Sezione di Brescia aveva vinto anche a Milano.
Un'8^ edizione del concorso generale si svolse poi nuovamente nel 1935 e quindi non ne seguirono più. In definitiva, si può dire che furono sette le edizioni "ufficiali" del trofeo Bandiera d'ltalia e Brescia, vincendone cinque, di cui quattro consecutive, ne sancì il definitivo possesso. L'incontestata e costante supremazia di Brescia fu sanzionata anche in campo internazionale, dove la squadra di 5 tiratori con la carabina di precisione e 5 con la pistola riportò successi in tutta Europa, da Roma a Stoccolma, da Amburgo a Biarritz, da Bruxelles ad Anversa, per ricordare solo alcune tappe del ben più lungo cammino compiuto dal 1902 al 1930, arricchendo sempre più il già nutrito palmarès bresciano. Per 26 anni consecutivi Brescia conservò il primato fra le consorelle italiane, fatto forse unico nella storia delle società sportive italiane. Nel 1927 un nuovo assetto legislativo chiuse un ciclo che vide Brescia, nel passaggio alle nuove norme, primeggiare in ltalia con il possesso della Bandiera d'ltalia, oltre a 779 medaglie d'oro, senza considerare le coppe ed altri oggetti artistici. A ciò si aggiunse un diverso sviluppo urbanistico e l'accresciuto numero di soci. ll vecchio poligono di Porta Venezia non rispondeva più alle nuove esigenze. ll 28 ottobre 1930 venne inaugurato il nuovo poligono di Mompiano, a nord di Brescia, su un'area di quasi 5 ettari, con linee di tiro di 50 a 300 metri. Con successive modifiche vennero aggiunte linee a 25 metri, oltre ad un poligonetto coperto e riscaldato per il tiro a 10 metri per l'aria compressa. Brescia può fregiarsi di campioni italiani ed europei, oltre a partecipazioni a campionati mondiali e ad olimpiadi.
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