Città: |
Sassuolo |
Informazioni sugli impianti: |
linee di tiro a mt. 25, mt. 50 e di tiro dinamico sportivo per arma corta, linee di tiro a mt. 50, mt. 100, mt. 200, mt. 300 e di tiro dinamico sportivo per arma lunga. |
Provincia: |
MO |
Informazioni sugli sport praticati: |
tiro a segno (pistola e fucile, Bench rest, tiro ex ordinanza, avancarica), tiro dinamico, tiro da difesa. |
Giuseppe Garibaldi sostò a Sassuolo per ingaggiare adepti; un manipolo di cittadini aderì ed andò a combattere vestendo le famose “camicie rosse”. A ricordo della sua permanenza Sassolese gli fu intitolata la piazza da dove aveva arringato i cittadini per farli partecipare alla liberazione dell’Italia. Nel suo peregrinare in lungo e largo per la penisola Garibaldi sollecitava e sosteneva appassionatamente l’espansione del Tiro a Segno, perché i giovani patrioti del tempo conoscevano solo superficialmente l’uso delle armi e non costituivano una valida difesa della patria in caso di bisogno. A Sassuolo erano già utilizzate per la pratica delle armi alcune colline che delimitano la cittadina e la loro dislocazione fu tanto importante che nel 1875 il Governo designò Sassuolo quale uno dei cinque campi in Italia per l’addestramento di artiglieria. Naturalmente si sparava anche con fucili e pistole, così nel dicembre del 1889 il prefetto di Modena autorizzò la nascita della “Società Mandamentale del Tiro a Segno di Sassuolo”, soddisfacendo la richiesta dei primi 106 soci.
Il 2 febbraio 1890 l’avvocato Ferri prese le redini societarie divenendo il primo presidente eletto. Si costruirono le “casette”per il tiro, approntate nel 1906, ma dovettero passare dieci anni di indecisioni prima di programmare l’inaugurazione per il 1915. In concomitanza uscì la rivista “Il tiro a Segno 1915” che insignì la sezione di Sassuolo con il titolo di “perfetta tra le minori” (riferendosi al numero di abitanti). Grande soddisfazione, ma l’arrivo della Grande Guerra fece slittare l’ufficializzazione del sito al 1919. Il Tiro a Segno riprese così con un buon numero di soci e contemporaneamente proseguì il concomitante utilizzo dell’area per la Scuola d’Artiglieria, che aveva la sede nel Palazzo Ducale di Sassuolo e che, dopo la guerra, aveva sostituito le antiquate bombarde con i mortai. Solo più tardi,con l’arrivo delle più moderne armi dotate di gittate superiori, la Scuola d’Artiglieria cessò la sua attività in Sassuolo per spostarsi nelle zone marine o semidesertiche, in spazi meno pericolosi per i civili. Nel 1943 il governatorato nazista sciolse la dirigenza, rea di aver subito un furto d’armi da parte dei partigiani. La direzione fu assegnata alla Guardia Nazionale Repubblicana, ma, finito il conflitto, rimase il commissariamento, che fu affidato a vari commissari ultimo dei quali il Cav. Leo Moreali, poi presidente fino al 1999, anno della sua morte. Al suo posto è salito il dott. Roberto Brogli che ancor oggi guida la società. Il TSN sezione di Sassuolo ha il principale scopo di essere di supporto all’Esercito, specie in questa nuova fase militare che ha visto abolire la leva obbligatoria e che utilizza il solo volontariato. Da 190.000 soldati di leva a meno di 20.000 militari effettivi dislocati nelle caserme, in gran parte dismesse per ragioni di bilancio, poligoni divenuti poco e male utilizzati che costituisco un ingente investimento di spesa per il mantenimento, hanno portato Sassuolo ad essere un punto di riferimento importante per l’esercizio al tiro delle Forze Armate. Sotto il profilo agonistico, pur essendo il TSN Sassuolo di specifico ed esclusivo supporto alle Forze Armate, non ha mai disdegnato nè rinunciato ad organizzare ed ospitare gare provinciali e regionali: il generale Mario Zanardi per oltre ventanni ha curato gli agonisti fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2018. Da quel momento la squadra agonistica viene allenata dai tecnici della sezione e continua a farsi onore in giro per l’Italia.
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