"Delle montagne di un tempo ben pochi ed incerti erano i sentieri, e non sorgevano bivacchi fìssi, ne v'erano corde e scale di ferro a favorire quei passaggi, i più facili, che andavo coi compagni e qualche volta da solo a cercare. Ma c'erano solo le erode che si ergevano superbe su gli sfasciumi dei ghiaioni, e più sotto le grandi distese inestricabili dei baranci, e gli ultimi larici mutilati ed indomiti (...)". Quando verso la fine del '700, Dolomieu scopriva l'essenza di queste montagne, oltre ai cacciatori giungeva quassù, talvolta, qualche studioso con intendimenti quasi esclusivamente scientifici. Ma anche in queste povere valli, pian piano prese corpo un'aristocrazia che si impegnò a sollevare le sorti anche sotto l'aspetto sociale e culturale delle popolazioni locali. Il cav. avv. Luigi Rizzardi - uno dei più grandi, se non il più grande figlio che Auronzo abbia avuto - volle dar vita alla Sezione Cadorina del C.A.I., al fine di studiare le Alpi, importantissime nel Veneto, di facilitarne la conoscenza e di infondere la passione per l'escursionismo alpino e la valorizzazione del territorio. La Sezione viene costituita con delibera dell'l dicembre 1873 e prese potere esecutivo il 1 "gennaio 1874, con 25 soci. E', in ordine di anzianità di costituzione, la 14^ Sezione nata in Italia. La Sezione Cadorina del C.A.I, presieduta per ben 25 anni da Luigi Rizzardi, rimane per anni l'unico segno dell'alpinismo italiano in Cadore. Alla fine dell'800 spiccano alcune presenze illustri, come il poeta Giosuè Carducci - al quale verrà dedicato l'omonimo rifugio nell'Alta Val Giralba, sotto l'imponente Croda dei Toni (31 agosto 1908) - e monsignor Achille Ratti, il futuro Papa Pio XI. Mentre al di là del confine gli austriaci, già da anni, avevano costruito un rifugio nella zona delle Tré Cime, si pensò di farne uno anche sul versante italiano. Con l'aiuto del Comune di Auronzo, nel 1912 se ne iniziò la costruzione. L'opera fu interrotta dallo scoppio del conflitto mondiale. La ripresa fu lenta e difficile. Si ristrutturarono i pochi rifugi della zona. Le difficoltà furono tante, ma la tenacia e la caparbietà dei Dirigenti furono ben presto appagate. Nel 1925 si diede il via alla ricostruzione del rifugio sulla forcella Longéres, che si chiama rifugio "Principe Umberto". Contemporaneamente si pensò anche ad una testimonianza di patriottismo e di devozione, erigendo la chiesetta ai piedi delle Tre Cime. Sono gli anni che segnano un grande avvio dell'alpinismo. Il 26 ottobre 1924, l'allora Presidente della Sezione Cadorina del C.A.I., Luigi Barnabò, conferì la nomina di Socio Onorario a S.M. Alberto, Re dei Belgi. Le Guide Alpine, che in futuro faranno parlare di sé, arrampicano sempre più frequentemente, con materiale generalmente improvvisato. Nel 1934 a Misurina venne istituito il primo corso di roccia con la "Scuola di arrampicamento Emilio Comici". Numerosi gli stranieri che vennero negli anni a visitare queste montagne ed anche molti e famosi gli italiani tra i quali: Comici, Casara, Mary Varale, Mazzorana, Dino Buzzati, Meneghello, Sartori, Angelini ed altri. Comici, in particolare, sarà l'artefice di imprese memorabili. Grave perdita sarà la morte di Bruno Caldart, assieme a Zancristoforo, ingannati da un chiodo mentre scendevano dalla Piccola di Lavaredo. Nell'ultimo dopoguerra frequentare la montagna è diventato sempre più un lusso, ma la tenacia dei Dirigenti della Sezione ha permesso la ricostruzione del rifùgio "Longéres" - chiamato poi "Bruno Caldart" - che nel corso del conflitto era stato adibito a sede per l'istruzione dei reparti scelti d'alta montagna. Il rifugio "G. Carducci" venne ricostruito soltanto nel 1963 e di recente nel 2008 ulteriormente restaurato, in occasione del centenario della sua costruzione. Si fanno notare giovani alpinisti auronzani che ben presto diverranno Guide, tra i quali Angelo Larese Filon che muore sulla Piccola di Lavaredo a soli 28 anni nel tentativo di salvare un compagno di cordata. Sono anni impegnativi: il rifugio "Caldart" è nuovamente distrutto, stavolta da un incendio. Sarà ricostruito, sotto l'egida del Presidente Silvio Monti, prendendo il nome definitivo di rifugio "Auronzo" (14 luglio 1957). Nel frattempo venne costituita, anche nella Valle Ansici, la Sezione del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino. In segno di devozione e ricordo è stato costruito, nel cimitero di Auronzo, un ossario che raccoglie i resti dei Caduti sulle montagne del Cadore. E' del 1973 la Camignada - 30 Km. nel cuore delle Dolomiti, una marcia in montagna che ogni anno porta i partecipanti a diretto contatto le più belle montagne delle nostre Alpi, quelle Tre Cime di Lavaredo su cui sono state scritte le più belle pagine della storia dell'alpinismo. Prestigiosa componente della Sezione Cadorina è dal 2001 il G.F.M.- Gruppo Filatelici di Montagna che - con i suoi 150 iscritti - esperti di filatelia, alpinisti, studiosi delle Scienze della Terra, Artide e Antartide, si pone quale punta di diamante nel panorama della filatelia nazionale.
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