Tiro a Segno Nazionale Sezione di Rovereto

1845

L'attuale sede del Tiro a Segno Nazionale Sezione di Rovereto 1845.

      

Informazioni aggiuntive

Società

Tiro a Segno Nazionale Sezione di Rovereto

Anno fondazione

1845

Sede

Via della Roggia 45/d

CAP

38068

Città

Rovereto

Provincia

TN

Regione

Trentino Alto Adige

Telefono Società

0464.421333

Fax

0464.421333

E-mail Società

segreteria@tsnrovereto.it

Numero soci

1351

Numero tesserati

410

FSN/DSA/EPS

UITS

Discipline

tiro a segno

Impianti

PS e PGC; un poligono a mt. 50 con n. 15 linee per carabina; n. 4 linee avancarica e poligono a mt. 200 con n. 8 linee per carabina., sede sociale; un poligono a mt. 10 con n. 19 linee per pistola e carabina; un impianto di bersaglio mobile; un poligono a mt. 25 con n. 10 linee per pistola; n. 2 impianti girasagome

Colori sociali

giallo-verde

Affiliato UNASCI

SI

Affiliata UNASCI negli anni

2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022, 2023, 2024

Pagamenti

, , , , , , , , , , , , , , ,

Stella d'oro

SI

Anno Stella d'oro

2008

Stella d'argento

SI

Anno Stella d'argento

1996

Stella di bronzo

SI

Anno Stella di bronzo

1982

Presidente

Marco Leonardi Scomazzoni

Telefono Presidente

338.9343611

Cellulare Presidente

338.9343611

E-mail Presidente

collezioni@museodellaguerra.it

Vedendo le moderne strutture dei suoi poligoni non si può certo immaginare che l’Associazione Sportiva del Tiro a Segno Nazionale Sezione di Rovereto possa vantare una tradizione ultracentenaria.
Il Tiro a Segno Nazionale Sezione di Rovereto è una delle più dinamiche realtà sportive della Provincia di Trento, e può vantare una storia per molti versi invidiabile.
La Sezione ha raggiunto nel 2008 il ragguardevole numero di 1.350 soci in una città che conta 33.000 abitanti, collocandosi così al primo posto fra le realtà sportive cittadine e fra le maggiori realtà provinciali e regionali, con tiratori agonisti di rilievo nazionale ed internazionale come Vigilio Fait, che negli ultimi anni ha raccolto un’enorme quantità di titoli dai quali – purtroppo – manca solo quello Olimpico pur avendo gareggiato in ben quattro Olimpiadi: Pechino 2008, Atene 2004, Sidney 2000 ed Atlanta 1996.
Il poligono è strutturato con un impianto indoor a 10 metri con 19 linee per pistola e carabina, oltre ad un impianto per bersaglio mobile a 10 metri.
L’impianto a 25 metri invece, è articolato su 10 linee per pistola e due impianti con sagome a scomparsa per pistola automatica, pistola standard e pistola di grosso calibro.
Sul limite dei 50 metri, si trovano 15 linee per carabina e quattro per l’avancarica.
Gli impianti a 25 e 50 metri sono dotati di un impianto di illuminazione che permette il loro uso anche in orario notturno.
Chiude la serie l’impianto a 200 metri, su otto linee, unico in Italia, per il sistema di insonorizzazione che non riguarda solo la zona delle piazzole di tiro, ma interessa l’intera struttura fino ai bersagli.
Questo per il presente, ma ritornando a parlare del passato di Rovereto va subito detto che una prima serie di ricerche ha portato nel 1995 alla pubblicazione di un volume edito dal Museo della Guerra di Rovereto intitolato “Rovereto – L’attività di tiro al Bersaglio tra l’800 e il ‘900”, fino a quel momento tutto ciò che si conosceva della storia del Tiro a Segno Nazionale Sezione di Rovereto era limitato ad una medaglia d’argento trovata in un cassetto che portava inciso “Società Privata di Tiro a Segno la Gara 1895”, ma in seguito a quelle ricerche si è rinvenuta una messe di materiale veramente incredibile.
Nell’attuale territorio del Trentino-Alto Adige, già col Landlibell del 1511 si stabiliva, per il servizio militare, un reclutamento limitato alle compagnie “tiratori” o “bersaglieri” (Schützen), con l’impiego entro i confini del paese (nel senso di vallata), la durata del servizio, il carico delle spese d’approvvigionamento e d’armamento.
Tali disposizioni rimasero sostanzialmente invariate, nel corso degli anni, salvo modesti ritocchi per adeguarle alle mutate esigenze attraverso successive patenti imperiali emanate dal 1605 al 1805: rimaneva in ogni caso intatto il privilegio di non essere chiamati a combattere fuori del Land, ma soprattutto, con l’avvento dei fucili, s’istituiva la pratica del tiro al bersaglio.
Sorsero quindi Associazioni di tiro libere e autonome nella formazione e nella regolamentazione.
Quando nel 1810 il Trentino e parte dell’attuale Alto Adige furono uniti al Regno Italico, la nuova amministrazione consentì nelle zone con popolazione tedesca, cioè nel distretto di Bolzano, la ripresa delle esercitazioni di tiro al bersaglio, per ammorbidire la loro avversione al governo; un segnale di quanto fosse sentita e consolidata quella tradizione.
Quel che conta per il Tiro a Segno Nazionale Sezione di Rovereto, all’interno di tutta questa regolamentazione generale, è però la circolare dell’Imperial Regio Governo del TiroIo e Vorarlberg del 23.12.1845, concernente il regolamento dei tiri al bersaglio, anche privati.
In questo documento, Rovereto viene inserita tra i sette Capo – Tiri Circolari e contemporaneamente Tiri Distrettuali ed è da tale data che convenzionalmente il Tiro a Segno Nazionale di Rovereto fa iniziare la sua storia istituzionale, anche se in realtà la tradizione del Tiro al Bersaglio in questa città è molto più antica.

+ AA.VV. – Rovereto: l’attività di Tiro al Bersaglio tra l’800 e il ‘900 – Volume stampato in occasione della mostra realizzata dal Tiro a Segno Nazionale Sezione di Rovereto 1845 – Settembre 1995