Una questione interessante riguarda la data di fondazione della società.
Il piccolo manuale del tiro a segno nazionale pubblicato nel 1905, riferisce di Regio Decreto Ministeriale datato 24/3/1885 in cui la società è stata ufficialmente riconosciuta.
Un labaro regalato dal Gruppo Carabinieri Monzesi, in occasione di una gara, celebra la data del 1863, ma la vera data di fondazione è il 30 marzo 1851.
In una ricerca storica, fatta da Dirigenti del Tiro a Segno Nazionale Sezione di Rovereto e il Museo Storico Italiano della Guerra, si evince che tra il 1851 e il 1859 nell’ambiente politico e sociale di Genova (mazziniano con aspirazioni democratiche), “viene affermata la necessità di un Tiro a Segno per l’addestramento all’uso delle armi”, che viene ufficialmente costituito il 30 marzo 1851 e riconosciuto in data 28 marzo 1852.
La data di fondazione è celebrata con una medaglia bronzea che reca sul retto, due teste accollate con unica corona, sullo sfondo di due bandiere e due carabine incrociate, e, sul retro, fronde di quercia e alloro con la scritta” Società del Tiro” – “fondata nel 1852”.
In realtà, come detto, il T.S.N. Genova venne costituito l’anno precedente, cioè nel 1851.
In Italia il tiro a segno nazionale vanta una antica tradizione che si collega fin al 1161, legata agli arcieri e ai balestrieri, ossia un continuo ammodernamento delle armi da caccia e militari.
La consegna di un labaro celebrava anticamente la vittoria di una competizione, e, nella sede della società genovese oltre al già citato labaro del 1863, vi si trovano uno del 1859, uno del 1867, uno del 1906 (1° premio nel tiro collegiale) ed uno del 1910 (1° premio per le Rappresentanze Civili), oltre a coppe che celebrano la partecipazione di tiratori della società a manifestazioni in Cina, ma ci sono ma ci sono anche documenti fotografici che attestano la partecipazione nel 1890 al X° Tiro Federale Tedesco, e due lettere di Giuseppe Garibaldi che raccomandava ai giovani l’esercizio del tiro.Il numero dei tiratori a livello nazionale e internazionale si perde nella notte dei tempi, poiché la guerra e la conseguente occupazione delle truppe tedesche dei poligoni di tiro, ha fatto si che quasi tutta la documentazione andasse distrutta.
Nei nomi rimasti si citano: il maestro Alberto Gonzatti campione italiano, detentore del record dei 60 colpi a terra 595/600; Guido Manighetti azzurro e maestro di classe internazionale; il maestro Silvano Merlo; il maestro Bruno Porro; il maestro Domenico Alberto Roggero, azzurro e campione italiano 1° classe nel 1974.
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