“La estesa ed ariosa zona di terreno in contrada S. Clementina (alias Cischiermo) dopo l’Unità d’Italia ospiterà la sede della “Società per il tiro a segno”.
Tale iniziativa, concepita e voluta dal Gen. Garibaldi, allo scopo di addestrare una nazione armata pronta a difendersi, presentò una mozione in Parlamento e nel gennaio 1862 ottenne lo stanziamento di 100.000 lire annue per la promozione della Società. (In seguito, riconosciuta “Istituzione nazionale). Il Comune di Benevento, adeguandosi alle disposizioni emanate dal Governo, nella seduta consiliare del 27 marzo 1862, deliberava la nomina di un deputato per il Tiro al bersaglio, in persona del Sig. Giuseppe De Marco.
Promotore e divulgatore della impresa a Benevento fu Salvatore Rampone, f.f. di colonnello capo Legione della Guardia Nazionale, che il 15 aprile 1862 rivolgendosi ai giovani (quale incaricato del Governo del Re), chiese di sostenere la Società per il Tiro a Segno perché venisse realizzata anche a Benevento.
Inoltre, invitò tutti, giovani e adulti, ad iscriversi presso il posto di Guardia alla Piazza, affiggendo un manifesto con le principali notizie.
AVVISO
1) Scopo della Società del Tiro è di addestrare il popolo al maneggio della carabina, infondendogli uno spirito militare.
2) La Società da istituirsi per la città di Benevento avrà nome “Società dei Carabinieri Beneventani”.
3) Ogni onorato cittadino può far parte della Società. .
4) Appena costituita la Società verrà deliberato dalla stessa, il regolamento definitivo da sottoporsi all’autorizzazione governativa.
5) Il fondo della Società sarà costituito come di seguito:
a) Soci fondatori (iscritti per un’azione di Lire 10).
b) Soci annuali (iscritti per un’azione di Lire 5).
6) Raggiunto il numero di 100 azioni s’intenderà costituita la Società.
7) Gli associati incominceranno a soddisfare la contribuzione relativa dopo la prima riunione e nominato il cassiere.
Benevento, 15 aprile 1862 .
p. il Col. Capo Legione .
magg. Salvatore Rampone .
Ai Comuni capoluoghi incombeva l’onere della struttura che avrebbe garantito efficiente funzionamento. Il Consiglio comunale il 14 maggio 1864 deliberava: “è stata data lettura della nota prefettizia n.7814 riguardante l’impianto del tiro a segno in questo capoluogo e che il Comune avrebbe dovuto anticipare la somma di Lire 1.700, salvo indennizzo”.
Seguirà il versamento della somma di Lire 1.275 ripartendo la differenza tra i vari comuni della Provincia.
Dal 1864 il Comune installava un baraccone adibito a sede del tiro a segno in zona S.Clementina su suolo di proprietà del Sig. Carlo Beri, mediante la corresponsione dell’anno fitto di Lire 76,50.
Con delibera del 24 ottobre 1868 i materiali depositati nel rovinato baraccone, dovevano essere trasferiti in luogo sicuro e successivamente nella seduta del 28 ottobre 1868 rendere noto al Sig. Beri (con lettera del 13 novembre 1868) la cessazione della custodia del baraccone e la interruzione del canone di fitto.
Intanto il Comune in data 31 dicembre 1868 affidava all’architetto Pietro Chiariotti l’incarico di effettuare il rilievo del suolo per la sistemazione del tiro a segno, interessando una superficie di 6.336 mq.
Con scrittura privata del 20 gennaio 1869, il Comune di Benevento e il Sig. Carlo Beri fu Filippo sottoscrivono il contratto di locazione del suolo da destinare alla nuova sede del tiro a bersaglio.
In data 06 novembre 1873 il Comune notifica alla Sig.ra Letizia Cosentini, vedova di Carlo Beri e ai figli Pasquale, Ilario, Filippo e Francesco, la disdetta del suolo.
Ciò a seguito della lettera 22 aprile 1874 inviata al Comune di Benevento dal Ten. Col. del Presidio Militare (comandante il 3° Battaglione del 49° Reggimento di Fanteria) in cui confermava la validità del sito prescelto per la definitiva installazione del Tiro a Bersaglio.
Da tale comunicazione, il Comune dovrà avviare la procedura espropriativa del suolo e corrisponderà le indennità dovute.
Dal 1880, Benevento potrà disporre della realizzata sede del Tiro a Segno e in apposito campo detto “poligono di tiro” vengono sistemati speciali opere protettive con quinte, trincee, diaframmi; ad evitare il rimbalzo delle pallottole, i bersagli vengono addossati al terrapieno intercettatore e le sagome dei bersagli disposte in diverso ordine: fisse, girevoli, ribaltabili.
Armi regolamentari sono i fucili in dotazione dell’esercito, carabine speciali e pistole.
Con il fucile si potrà tirare in piedi, in ginocchio o sdraiati a terra; con le pistole in posizione eretta.
Il 29 Gennaio del 1884 si costituisce la Sezione del Tiro a Segno Nazionale che conta 118 iscritti e nella riunione del 3 Marzo i membri della Presidenza eleggono Presidente l’Avvocato Ilario Iorio (Sindaco della città) e Segretario l’Avvocato Nazzareno Cosentini.
Si ringrazia il Dott. Lamberto Ingaldi per le ricerche storiche.
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