Il 23 marzo 1884 il Prefetto di Alessandria autorizzava la costituzione della società del Tiro e Segno Nazionale di Alessandria, nelle persone di un centinaio di nostri concittadini.
La Legge 2 luglio 1882 n. 883 istituzionalizzava un dato di fatto che aveva le sue origini nei movimenti dei Corpi Volontari di epoca risorgimentale: i cittadini, la Nazione in armi per ottenere prima, salvaguardare dopo, l’indipendenza nazionale.
Infatti accanto alle Società di Tiro “Nazionali’ continuavano ad esistere le Società di Tiro “libere”, cioè quelle che avevano le loro origini proprio nei movimenti volontari e che non si riconoscevano completamente nell’organizzazione “regia”.
Tali “libere” Società disponevano i propri campi di tiro ove esercitarsi con armi di loro proprietà, in condizioni di coesistenza paritetica con i colleghi “nazionali”.
Il poligono della Società di Alessandria, terminato ed inaugurato nel 1896 nell’attuale sede di Borgo Cittadella era dotato di venti linee di tiro.
Da notare che tutti gli impianti prevedevano distanze di tiro a 100, 200, 300 metri.
In precedenza i Soci del Tiro a Segno Nazionale di Alessandria si esercitavano nell’area dell’ex convento di Santa Maddalena.
La costruzione de nuovo poligono, con le strutture di servizio tuttora esistenti e visibili, su un terreno di pertinenze militare, era motivata anche dal fatto che il numeroso presidio militare della città si servivo abitualmente del poligono.
I non militari si dividevano in due categorie: gli sportivi e coloro che imparavano a maneggiare le armi o per lavoro o per prepararsi al servizio militare.
Anche e questo proposito va notato che i giovani che accedevano al servizio militare con buoni risultati al tiro a segno fruivano di notevoli agevolazioni “di carriera”.
Negli anni tra le due guerre mondiali, l’impianto fu potenziato, anche per il tiro con la pistola a m. 25 e per il tiro con le carabine di piccolo calibro a m. 50.
In questo periodo finirono per scomparire definitivamente anche le ultime Società “libere” non “nazionali” sotto l’egida omogeneizzante del C.O.N.I.
Con gli anni ’50 si assiste alla trasformazione di tutti i poligoni, mediante l’eliminazione progressiva, ma costante delle linee di tiro a 300, 200, 100 metri.
Il poligono di Borgo Cittadella venne tagliato e chiuso a m. 50 con una nuova linea di tiro per l’impiego delle armi cai. 22, per tutta l’estensione della fronte di tiro; le linee a m. 100, 200, 300 rimangono isolate, come un ricordo di un’epoca ormai conclusa.
Venne anche potenziato l’impianto di tiro con pistola, con la costruzione di un poligono olimpionico, doppio.
I risultati sportivi non si fanno attendere.
I tiratori della sezione Tiro a Segno Nazionale di Alessandria, negli anni 70, si distinguono con costanza ed impegno continuo.
Paolo Priore in un solo anno conquista il titolo di Campione Italiano di classe ed assoluto per la categoria pistola a mt.10, ed entra subito nella rosa azzurra.
Carlo Taverna vince un Campionato Italiano di pistola a mt.10, mentre Edilio Frisone si afferma nella carabina a mt. 10.
Giorgio Grassi, Roberto Verri vincono il Campionato di Classe per la pistola grosso calibro, mentre Andremo Dainese fa lo stesso in pistola automatica.
Per non parlare dei successi della squadra di pistola automatica e pistola standard a tutti i livelli grazie a tiratori come Franco Cagni, Gian Paolo Bianchi, Giuseppe Orsi, Gianni Oddone.
E’ una stagione entusiasmante, non solo nel tiro olimpico; nel 1968 nasce, all’intemo della Sezione, la Compagnia Liberi Archibugieri di Marengo per il tiro con le armi antiche ed anche in questo campo piovono subito i successi: è tuttora dell’alessandrino Ermanno Allara il record nazionale per la categoria pistola, con punti 99 su 100.
D’altro canto riprendono ad intensificarsi i rapporti, non solo organizzativi ma anche sportivi, con le Forze Armate presenti in Alessandria. In particolare con la Scuola Allievi Guardie P.S. Ogni anno la Sezione organizza una importante Gara Nazionale, la Coppa San Giorgio.
Nel 1984 la Società celebrò il suo Centenario con una serie di manifestazioni che videro coinvolta tutta la Cittadinanza e con l’organizzazione di una gara internazionale che vide la partecipazione di Tiratori Francesi, Tedeschi, Austriaci, Svizzeri, Belgi oltre che Italiani.
Verso la fine degli anni ’80 venne realizzata la costruzione del poligono di tiro in galleria: un’opera di avanguardia, per l’epoca.
Dopo l’alluvione del novembre 1994, la ricostruzione tenacemente voluta e portata a termine, in mezzo a mille difficoltà, dal Presidente Giuseppe Guasco con l’aiuto dello staff dirigenziale, comportò anche una radicale trasformazione del poligono.
Con l’occasione venne ripristinato il poligono delle origini, impostato sulle linee di tiro a m. 50, 100, 200, 300 mediante interventi sulle esistenti strutture. Ancora una volta il poligono di tiro di Alessandria balza ai primi posti dell’eccellenza nazionale.
Sono pochissimi gli impianti di questo genere.
Quasi per un riconoscimento storico, ritorna l’interesse per il tiro alle grandi distanze ed Alessandria è la prima Sezione ad attivare questo recupero culturale, con raggiunta di una dotazione tecnica aggiornata agli ultimi ritrovati della tecnica e dell’impiantistica di settore.
Ancora una volta assieme alla rinascita delle strutture, c’è la ripresa dei successi dei Tiratori: ora tocca ad un terzetto di ragazzi (Stefano Ferma, Christian Cuoco, Gabriele Pongoli) sotto la guida attenta di un “vecchio” Tiratore (Gianni Rizzi) affermarsi come squadra, ai massimi livelli nazionali: simbolo della continuità di una tradizione che prosegue, pur rinnovandosi sempre, al passo coi tempi.
|