Società Nautica Canottieri Nettuno a.s.d.

1904

1920: inaugurazione della nuova sede della Società Canottieri Nettuno 1904.

      

Informazioni aggiuntive

Società

Società Nautica Canottieri Nettuno a.s.d.

Anno fondazione

1904

Sede

Via Almerigo Grilz 6

CAP

34136

Città

Trieste

Provincia

TS

Regione

Friuli Venezia Giulia

Telefono Società

040.410927

Fax

040.410887

E-mail Società

sncanottieri.nettuno@gmail.com

Numero soci

130

Numero tesserati

105

FSN/DSA/EPS

FIC

Discipline

canottaggio

Impianti

imbarcadero, sala voga., sede sociale

Colori sociali

bianco e verde

Affiliato UNASCI

SI

Affiliata UNASCI negli anni

2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022, 2023, 2024

Pagamenti

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Stella d'oro

SI

Anno Stella d'oro

1981

Stella d'argento

SI

Anno Stella d'argento

1970

Presidente

Giovanni Miccoli

Telefono Presidente

040.948701

Cellulare Presidente

347.8315077

Nell’ambito del fermento, anche di tipo irredentistico, che pervase la vita di Trieste tra la fine del ‘800 e l’inizio del ‘900, si sviluppò e nacque l’idea che portò alla fondazione della Canottieri Nettuno, la cui Assemblea Costitutiva si tenne il 23 gennaio 1904 nel ristorante “Central Pilsen” al primo piano del Hotel “Al Buon Pastore” a Trieste in via del Torrente (odierna via Carducci).
L’iniziativa fu di un gruppo di persone, definiti Soci fondatori, che faceva capo a Marcello Zuculin, personaggio “irrequieto”, ben conosciuto nell’ambito cittadino per essere stato, anni prima, fondatore della società Esperia (essa pure operante nell’ambito remiero) ed in qualche maniera anche coinvolto nelle vicende che portarono, nel 1896, alla fondazione del Rowing Club tuttora esistente con il nome di Società Canottieri Trieste.
La Nettuno, ad ogni buon conto, si insediò a Barcola, alle porte di Trieste, in un vecchio e fatiscente magazzino messo a disposizione da un socio che venne riattato all’uso sociale: esso, divenuto nel frattempo di proprietà, è ancora oggi la sede della Società Nautica Canottieri Nettuno.
La vitalità agonistica del sodalizio è da subito evidente con partecipazione, sin dall’anno della sua fondazione, a competizioni organizzate sia a Trieste sia in località abbastanza lontane (ad esempio, Bari) ottenendo spesso dei lusinghieri piazzamenti.
Nel 1915, allo scoppio della guerra con l’Italia, al pari di altre società sportive triestine, il sodalizio venne sciolto di autorità con vendita del patrimonio sociale (barche ecc.), con occupazione della sede da parte dei soldati austriaci e con il risultato di ritrovarsi, nel 1919, nelle condizioni di dover ripartire da capo.
I soci rientrarono e si rimboccarono le maniche: c’era da ricostruire la sede ed il patrimonio sociale e ciò avvenne con volontà ed entusiasmo tanto che, alla fine del 1920, durante l’Assemblea dei Soci il Presidente avv. Giulio Paolina diede conto della ricostruzione effettuata che consentiva alla Società di avere, negli anni successivi, un periodo di grande prestigio sotto il profilo sportivo cogliendo numerosissimi allori in campo agonistico che culminarono nel 1938 con la conquista, a Milano, del titolo di Campione d’Europa nella specialità del due di coppia con l’equipaggio formato da Giorgio Skerl ed Ettore Brosch.
Non esistendo all’epoca un Campionato del Mondo tale risultato può essere senz’altro considerato di valore assoluto in campo mondiale, colto da due atleti che avranno modo di ripetersi in numerosi campi da gara nazionali e non, e che, nel 1939 ad Henley, giunsero a pari merito nella stessa specialità con gli Inglesi Campioni Olimpici a Berlino nel 1936.
Cominciano già ad addensarsi quelle nubi che porteranno al secondo conflitto mondiale e che rischieranno di riflettersi, per la seconda volta, in maniera quasi fatale sulla sopravvivenza della Nettuno.
Presidente di “guerra” fu Mario Loeffler, che ha avuto il grande merito di cercare di salvaguardare il patrimonio sociale costituito in particolare dalla imbarcazioni ma un tentativo di fuga di soldati tedeschi che avrebbero voluto raggiungere delle motozattere al largo di Barcola con le fragili imbarcazioni dei canottieri pose fine al già non molto cospicuo parco barche della Nettuno.
Comunque anche in questa occasione lo spirito nettuniano ebbe il sopravvento sulle avversità e vide la Società impegnata nel risanamento della situazione finanziaria e nella ricostruzione del parco barche ma soprattutto nella ricostituzione del tessuto sociale pesantemente compromesso dagli eventi bellici.
Si attuarono anche alcuni importanti lavori riguardanti il consolidamento della sede sociale e si iniziò, per iniziativa di alcuni soci, l’attività agonistica in Canoa e Kayak.
Trascorsero così una decina d’anni di riassestamento e si arrivò al 1958, anno in cui iniziò un periodo che ha consentito alla Nettuno di arrivare a traguardi sportivi complessivi di assoluto rilievo.
Basti pensare che, se nel 1956 la Nettuno è al 92° posto in Italia, tra poco più di 100 sodalizi operanti nel canottaggio, nel 1962 salì al 6° tra quasi duecento società e nei primi posti anche nelle classifiche dell’attività canoistica.
Come è quasi inevitabile a tanti successi fece seguito un periodo di crisi che iniziò già a delinearsi nel 1967.
Cinque anni dopo con la Presidenza di Corrado Davide e un rinnovato gruppo di collaboratori si ripartì dai giovanissimi e si ricostruì il gruppo sportivo.
I risultati cominciano ad arrivare anche grazie alla preparazione fornita del valente allenatore Francesco Dapiran e, nel 1981, venne vinto, dopo 40 anni, un Campionato d’Italia: Romeo Grbec e Giovanni Miccoli, timoniere Fabrizio Compare, vinsero a Piediluco il titolo del Due con timoniere juniores.
Nel 1982 la SNC Nettuno ritirò la Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI, assegnata nell’anno precedente.
Nel 1983 il testimone della Presidenza venne raccolto da Fabio Bolcic che si trovò ad affrontare da subito, insieme al neo Direttivo, il problema della sede: il proprietario infatti decise di porre in vendita l’immobile chiedendo una cifra spropositata, perlomeno per le modestissime casse sociali. Iniziò quindi quel travaglio che finì nel 2000.
Fortunatamente l’attività sociale ed agonistica è proseguita con soddisfazione (nuovo allenatore è Maurizio Ustolin) ed iniziò pure l’attività femminile che portò nel 1986 e nel 1987, soprattutto grazie alle atlete Barbara Fabro e Cristiana Metta, alla conquista di cinque titoli Italiani della categoria Ragazze e Juniores.
Nel biennio successivo venne eletto Presidente Marino Mengaziol, uno dei soci più rappresentativi della Nettuno, che si ritrovò a gestire la delicata situazione determinatasi a seguito dello sfratto ormai intimato dal proprietario.
Nel suo biennio di Presidenza la Società varò due iniziative, entrambe determinanti per la soluzione del problema sede: la prima è rappresentata dalla personalità giuridica che viene ottenuta con decreto della Regione Friuli Venezia Giulia e la seconda, che coinvolge la componente sociale, è la costituzione, mediante sottoscrizione, di un “castelletto” di fondi che rappresentò la base indispensabile per l’operazione che stava per compiersi. Tutto ciò non compromise comunque l’attività sportiva che proseguì normalmente.
Si arrivò al 1988, anno in cui ebbe inizio la lunga Presidenza di Paolo Seganti che durò sino al 2000.
Sulle basi costituite dal precedente il nuovo Direttivo è, in primo luogo, tutto proiettato alla soluzione del problema sede: proseguono i contatti con Enti ed istituzioni e, finalmente nel 1990, si arriva alla stipula del contratto di acquisto con la proprietà (alla quale nel frattempo si è riusciti a far ridurre la somma chiesta inizialmente) con l’utilizzazione del capitale accantonato dai soci e con la stipula di un consistente mutuo con il Credito Sportivo. Vengono svolti inoltre, usufruendo anche di contributi pubblici, importanti lavori di adeguamento della sede sociale che vedono anche la costruzione di un piccolo terrapieno che porta alla scomparsa del mitico “ponte levatoio” che da sempre aveva caratterizzato la facciata della costruzione.
L’attività agonistica, dopo un periodo di momentanea stasi, proseguì e, grazie soprattutto all’atleta di punta Enrico Massari, la Nettuno si aggiudicò negli anni 1990-1991-1992 ben 6 titoli italiani in diverse categorie: il medesimo atleta giunge inoltre secondo nel 1992 con il quattro di coppia italiano ai Campionati Mondiali juniores di Montreal.
E’ giusto inoltre ricordare che, nel 1993, nacque alla Nettuno per iniziativa di un gruppo di soci, la “Bavisela” manifestazione sportiva ben nota oggi a Trieste e non solo, che dopo alcuni anni di convivenza, si trasferì in centro città essendo ormai diventata incompatibile, viste le sue dimensioni, con gli spazi della società.
La Presidenza Seganti si chiude nel 2000 ed ebbe inizio la conduzione di Fabio Massari che continuò i lavori di miglioramento della sede mentre l’attività agonistica proseguì assicurandosi la collaborazione di un allenatore dello spessore di Gianfranco Bosdachin e il gruppo agonistico, praticamente azzerato nel 2003, ripartì da zero con giovanissimi atleti che, già agli inizi del 2004 (Anno delle Celebrazioni del Centenario di fondazione), riportarono in alto i colori bianco-verdi salendo numerose volte sul podio.
I risultati agonistici hanno il loro culmine nell’anno 2008 quando la Nettuno si aggiudica ben 5 titoli Italiani in diverse specialità e fornisce anche atleti alle squadre nazionali partecipando, tra l’altro, con un equipaggio societario composto da Davide Sberko e Massimiliano MInca ai campionati del Mondo Juniores nella specialità del doppio.
Si arriva quindi al 2009 quando diventa Presidente Giovanni Miccoli (tuttora alla guida del Sodalizio), allora anche vice presidente della Federazione Italiana Canottaggio.
Nel 2012, Bernando Miccoli, poi passato alle Fiamme Gialle, è argento nel 4 di coppia ai Mondiali Juniores e argento nel 4 di coppia nell’Under 23.
In data 11 novembre 2013 un grave incidente mise a repentaglio il prosieguo dell’attività sportivi. Furono distrutte 28 imbarcazioni e altre 11 risultarono danneggiate, oltre alla perdita di remi e attrezzatura sportiva diversa. Fortunatamente la sede sociale non riportò danni strutturali e nell’arco di 30 giorni viene restituita alla fruizione dei soci.
Grazie all’impegno di tutti, la società nell’arco di poco tempo riesce a recuperare nuova attrezzatura e, seppur nel corso di diversi anni, riesce a ripristinare il proprio parco imbarcazioni senza mai interrompere o sospendere l’attività giovanile di promozione sportiva.
Negli anni successivi vi è poi stato un avvicendamento alla guida tecnica, passando per una prima fase con l’individuazione del tecnico Luca De Marchi, e successivamente con il più titolato Claudio Cristin proveniente dalla società monfalconese Timavo, dove vantava la conquista di oltre 50 titoli italiani.
Con i suoi 115 anni di storia la S.N. Canottieri Nettuno A.S.D. continua la sua attraversata dei secoli navigando ad oggi in acque tranquille, sempre alla ricerca i nuovi atleti e atlete da far competere con i colori sociali bianco e verde.

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° ……..-…….. Giulio Paolina
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° 1988-2000 Paolo Seganti
° 2000-2009 Fabio Massari
° 2009-in carica Giovanni Miccoli

+ Mario FABBRO – Società Nautica Canottieri Nettuno: 1904 – 2004 – Edizioni “Italo Svevo” – Trieste – marzo 2004 – pagg. 200