Società Italiana Nuoto Rari Nantes Florentia

1904

La sede della Rari Nantes Florentia 1904 negli anni '60 del secolo scorso.

      

Informazioni aggiuntive

Società

Società Italiana Nuoto Rari Nantes Florentia

Anno fondazione

1904

Sede

Lungarno F. Ferrucci 24

CAP

50126

Città

Firenze

Provincia

FI

Regione

Toscana

Telefono Società

055.6812141 – 0556.80979

Fax

055.6812964

E-mail Società

comunicazione@rarinantesflorentia.it

Numero soci

585

Numero tesserati

508

FSN/DSA/EPS

FIN; UISP

Discipline

nuoto, nuoto sincronizzato, pallanuoto

Impianti

sede sociale con piscina, spogliatoi e palestra.

Colori sociali

bianco-rosso

Affiliato UNASCI

SI

Affiliata UNASCI negli anni

2010, 2011, 2012

Pagamenti

, ,

Collare oro

SI

Anno Collare oro

2009

Stella d'oro

SI

Anno Stella d'oro

1967

Presidente

Andrea Pieri

Telefono Presidente

055.6812141 – 055. 6812964

La nascita della Rari Nantes Florentia risale al 9 maggio del 1904.
È con un atto del Comune di Firenze che sorge a tutti gli effetti di legge il sodalizio, nato per la pratica degli sport d’acqua. Discipline che venivano svolte all’epoca dai soci o anche da semplici appassionati nel fiume Arno.
L’idea di molti “sportsmen” (così venivano appellati dalla stampa specializzata di inizio Novecento gli uomini di sport) di unirsi e dare vita ad una vera e propria associazione che potesse aiutare, facilitare i singoli a fare sport, non è stata improvvisa; al contrario era diffusa da tempo nelle menti di molti fiorentini che s’incontravano, parlavano, si confrontavano.
Nel 1903 dopo vari tentativi i soci fondatori si accordarono per dar vita alla Rari Nantes Florentia. Venne creato un primo embrione, il Consiglio Direttivo. Gli intenti, le volontà, erano ormai comuni, c’era solo da passare alla fase attiva: costruire una sede sociale, dotarsi di materiali per lo svolgimento dell’attività, tessere le fila con la Federazione per procedere all’affiliazione e intrattenere rapporti con gli altri sodalizi per organizzare al meglio il maggior numero di manifestazioni agonistiche. Fra la fine dell’inverno e la primavera del 1904, grazie al contributo dei fondatori, di appassionati, di sportivi e al sostegno economico da parte di benestanti cittadini fiorentini, fu edificato lo “Chalet” vero e proprio simbolo, ancor oggi inconfondibile, della Rari Nantes Florentia. Scelta la parte di fiume idonea (sulla riva sinistra dove “il sole picchiava alle spalle e non in fronte e dove l’acqua era più pulita che a valle”), e vinte le resistenze del sindaco per tutte le autorizzazioni per il 9 maggio tutto era pronto per iniziare l’attività. Nel frattempo erano stati scelti anche i colori sociali (bianco e rosso in onore della città) e lo stemma (una ciambella di salvataggio con scritto Rari Nantes Florentia, il giglio fiorentino e gli emblemi dei primi 4 quartieri fiorentini).
Il 12 giugno 1904 fu il giorno solenne dell’inaugurazione aperto dalle parole del Presidente Alberto Grazzini: “Signori vi porgo il mio saluto ringraziandovi. Oggi è una giornata storica per lo sport fiorentino: in questa sede nasce la Rari Nantes Florentia. Sono certo che si farà onore” e così è stato.
Dopo un solo anno di vita emersero nomi divenuti famosi fra i quali spiccò Michele Signorini che inviato a partecipare alla traversata di Parigi del 1907, si classificò quarto. Oreste Muzzi, degno avversario di Signorini, fu scelto dalla Federazione a rappresentare i colori della Nazionale azzurra ai Giochi Olimpici di Londra 1908, ma non conseguì risultati apprezzabili.
Da sottolineare che Muzzi fu anche il primo atleta a cimentarsi nella disciplina dei tuffi, seguito poi da Giuseppe Cartoni, primo vero specialista del trampolino
.Dopo i Giochi Olimpici 1908 e fino alla Grande Guerra, la Rari intensificò la sua attività: Signorini e Muzzi vinsero per due volte di seguito la “traversata di Roma”. Allo scoppio della guerra, le ferventi iniziative della società subirono un arresto. Solo alla fine del conflitto emersero nuovi atleti: Fiorini, Mannelli e Mancinelli. Quest’ultimo, non ancora diciassettenne, vinse la prima edizione della Coppa Scarione organizzata dalla “Gazzetta dello Sport”.
Tra il 1920 e il 1925 oltre alla delimitazione in Arno del campo gare, si provvide alla costruzione della nuova sede e del trampolino di ferro. La scuola biancorossa della Rari Nantes Florentia subì un nuovo e decisivo impulso, in avanti, molti atleti cominciarono a specializzarsi. Fu così, ad esempio, nei tuffi con l’arrivo in città e le vittorie di Luigi Cangiullo, primo atleta ad applicare una sorta di preparazione atletica e di specializzazione alle gare dei tuffi e raccolse i frutti del suo lavoro conquistando sette titoli nazionali e partecipando ai Giochi Olimpici nel 1924 a Parigi; fu così per la pallanuoto con l’arrivo di Pino Valle che trasformò molti atleti di nuoto in veri e propri campioni di pallanuoto capaci di vincere scudetti su scudetti nel corso degli anni Trenta. Si parla del 1933. Questa data segnò l'inizio di un felice periodo in cui la Rari vinse -fino al 1948 – sette titoli di campione d'Italia. In quelle formazioni militavano giocatori che conquistarono il titolo olimpico di Londra del 1948 ed il Campionato Europeo di Montecarlo nel 1947, come i fratelli Pandolfini, i fratelli Raspini, con Pino Valle Commissario Tecnico.
Fu così anche per il nuoto con l’arrivo, anzi, il ritorno di Paolo Costoli e dei suoi fratelli, i quali si stavano distinguendo in Francia, nella pratica agonistica natatoria. Questo grande campione fu capace di vincere oltre 15 titoli italiani di nuoto (11 record nazionali stabiliti) ed a portare la nazionale ad eccellere e conquistare medaglie nei Campionati Europei che si svolsero nel corso degli anni Trenta. Paolo Costoli rinnovò in modo sostanziale la tecnica del Nuoto, richiamandosi a due fondamentali principi: per diventare campioni occorreva macinare chilometri e chilometri ogni giorno per tutto l’anno e il cronometro doveva essere utilizzato per addestrare il nuotatore non alla “resistenza prolungata” ma alla “velocità prolungata”.
Assieme a Costoli brillò la stella di Siro Banchelli e Giacomo Signori che riuscì in una sola stagione a distinguersi in campo nazionale e internazionale.
Negli anni dell’immediato secondo dopo guerra giunse il momento di Celio Brunelleschi, Bruno Caponi, Vittorio Manetti, Piero Guerra e tanti altri, che fecero man bassa di record e di titoli nazionali.
Lamberto Mari instaurò, in questo periodo, una sorta di dittatura nei tuffi conquistando ben 25 titoli italiani fra il 1949 e il 1961 e divenendo il più grande tuffatore del suo tempo nonostante la concorrenza di personaggi come Dibiasi.
Dalla metà degli anni cinquanta, sino ai primi del sessanta fu il momento di Paolo Galletti nel nuoto, di Lamberto Mari nei tuffi e di Danio Bardi, Gianni Lonzi e Brunello Spinelli nella pallanuoto (oro olimpico a Roma nel 60).
La fucina di Zabberoni, passato al ruolo di allenatore, continuò a sfornare campioni. Da Galletti il testimone passò al ranista Gianni Gross (8 titoli nazionali) e Massimo Borracci (5 titoli italiani) bravissimo nella velocità e nelle staffette. Borracci fu anche un ottimo pallanotista, come, percorso inverso, fu un ottimo nuotatore, ma soprattutto un geniale pallanotista, Gianni De Magistris. Nel loro periodo si registra anche l’exploit di Fabio Frandi che vinse il titolo dei 1500 stile stabilendo il record italiano.
Il 12 giugno 1965 fu inaugurata la micro-piscina coperta della Rari Nantes Florentia che rimase in funzione solo per un anno; infatti il 4 novembre 1966, l’alluvione inonda Firenze e la Rari, con la sua piscina da poco aperta subisce l’attacco più violento. Per l’impegno e la dedizione dei soci, già nell’estate del ‘67 la Rari tornò ad avere la vitalità organizzativa, attività piena, come e più di prima della tremenda prova a cui l’alluvione l’aveva sottoposta.
La Rari si riprese in fretta e con la squadra di nuoto dei primi anni 70, ebbe modo di mietere successi su successi, soprattutto nel dorso, nel mezzo fondo stile libero e nelle staffette. I nomi sono quelli di Lapo Cianchi e Massimo Nistri per il dorso, dei mezzofondisti Leonardo Cecchi, Sandro Grassi e Sergio Affronte. Nella squadra femminile si fecero onore le sorelle Lanfedini, Rossella e soprattutto Patrizia, capace di stabilire per otto volte consecutivamente il primato italiano nella staffetta azzurra 4×100 stile libero. La stessa Patrizia Lanfredini assieme a Massimo Nistri e più tardi Massimo Borracci furono gli eredi di Enzo Zabberoni, cui venne affidata la cura dei giovani talenti biancorossi.
Per quanto riguarda la pallanuoto, nel 1976 la stella Gianni De Magistris trascinò un gruppo di buoni giocatori, tutti fiorentini, fra i quali: Panerai, Ferri, Riccardo De magisteri, Bruschini, all'ottavo scudetto, cui seguì il nono nel 1980. Con Gianni De Magistris in nazionale l'Italia conquistò la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Montreal (presenti altri due “rarini”: Umberto Panerai e Riccardo De Magistris), il bronzo agli Europei ed il titolo di Campione del Mondo a Berlino nel 1978. In quelle squadre un ruolo fondamentale venne svolto da altri due personaggi fiorentini, Gianni Lonzi era infatti il commissario tecnico e Gigi Raspini il dirigente della Federazione addetto alla pallanuoto di quegli anni.
Negli anni ottanta le massime espressioni agonistiche della Rari furono per il nuoto: il dorsista Paolo Falchini, nove volte campione d’Italia fra il 1980 e il 1985, il ranista Lorenzo Carbonari, che non fu da meno del compagno e seppe vincere ben cinque titoli italiani e ben figurare nella staffetta mista; per la pallanuoto emersero Tempestini e qualche anno più tardi Sottani e Binchi. Questi anni furono caratterizzati anche dall’arrivo in casa biancorossa dell’allenatore Aldo Bravi, il quale inventò una vera e propria scuola fiorentina di tuffi che nel corso dei decenni 80 e 90 portò alla Florentia ben 46 titoli nazionali in tutte le categorie giovanili, sia maschile che femminile, a squadre e a livello senior.
Gli anni novanta incoronano nel nuoto maschile l’ultimo campione rarino: Massimiliano Bensi. Il mezzofondista fiorentino entusiasmò spesso la platea dei suoi tifosi con la conquista di tre titoli nazionali nei 1500 stile libero e sfiorano il podio agli Europei di Sheffield. Nell’ultimo decennio del Novecento si registra il sorpasso delle donne. Cecilia Vallorini ha conquistato 4 volte il titolo italiano nella velocità dello stile libero. Nel fondo invece è emersa Valeria Caprini che dopo un digiuno di quasi quaranta anni ha regalato alla Rari ben tre medaglie continentali conquistate a Siviglia e Helsinki nella 5 e 25 chilometri.
Nella pallanuoto da ricordare alla fine degli anni Novanta, inizio Duemila l’ascesa di Stefano Tempesti e il consacrarsi di atleti come Leonardo Sottani e Leonardo Binchi, importantissimi non solo alla causa biancorossa con la quale vinsero la Coppa delle Coppe nel 2001 e disputarono due finali scudetto nel 2001-2002, perse entrambe alla quinta partita in una cornice di pubblico incredibile, ma anche alla Nazionale con numerose presenze e la conquista di trofei importanti. Squadra in questi anni è rimasta al vertice della Pallanuoto Nazionale e si riaffaccerà nella prossima stagione sul palcoscenico europeo partecipando alla Coppa Len.
La storia sportiva recente parla di giovani nuotatori emergerti come il delfinista Federico Bussolin che ha conquistato un argento e un oro ai Campionati Europei Junior e un oro e un argento ai Campionati Mondiali Junior e svariati titoli nazionali di categoria, come Denise Riccobono, Alessio Torlai, Eleonora Tafi, Niccolò Florenzano, Federica Meloni, Carlotta Toni. Atleti frutto dell’ottimo lavoro impostato dai tecnici e più in generale dalla scuola nuoto della società.