La Società Ginnico-Sportiva “Fortitudo 1903” di Reggio Calabria, certamente il più antico e glorioso sodalizio sportivo dell’intera Regione, ha insolite origini aristocratiche.
Fu, infatti, un Principe della Chiesa, il napoletano Cardinale Gennaro Portanova, spirito ricco di ingegno e di coraggio ed in quel tempo Primate della Diocesi Reggina -la Cattedra di Stefano di Nicea- a concepire ed a voler subito concretare il disegno, nobilissimo perché altamente morale, di un’Organizzazione che, avendo carattere squisitamente sportivo, si proponesse il compito di raccogliere e fortificare -nel corpo e nello spirito- i giovani reggini al fine di sottrarli ai “pericoli della strada” ed ai conseguenti “traviamenti”.
Affiancò e praticamente realizzò il progetto il parroco Don Antonio Attanasio, assistente ecclesiastico, “zelatore” e molto amico del “Cardinale dello Sport”, come venne definito in seguito il Portanova.
Era il 6 gennaio 1903, proprio il giorno dell’Epifania.In piena armonia con così alti natali, la “Fortitudo 1903” imponeva, sin dalla fondazione, quelle caratteristiche di solidarietà autentica, di nobiltà d’intenti, di culto della tradizione non mai disgiunte dall’osservanza più leale di fedeltà ai valori olimpici, mantenuti e perpetuati per oltre un secolo.
Di qualche anno più giovane della Società Ginnastica Fortitudo 1901 di Bologna -anch’essa tenuta a battesimo da un sacerdote, Don Raffaele Mariotti- e quasi coeva al sorgere della Città nuova (dalle rovine dell’immane catastrofe che, nel 1908, flagellò e distrusse gran parte dell’area dello Stretto -uccidendo il suo Presidente Onorario, Avv. Diego Vitrioli, il suo Presidente Effettivo, Dott. Pietro La Camera, il suo Segretario, Rag. Domenico Laganà, e tanti Soci ed Atleti, tra cui alcuni in tenera età- e che vide in prima fila nell’opera di soccorso il Brigadiere dei Vigili del Fuoco Giuseppe Pellicone (nonno dell’attuale Presidente, decorato per il notevole coraggio e la totale abnegazione), la “Fortitudo 1903” ha accompagnato, come sorella un poco più avanti negli anni, il divenire del Comune di Reggio Calabria, onorandolo con il condividerne i colori distintivi -l’amaranto ed il bianco- e facendo convergere su di esso tutti i lustri che l’attività sportiva, sociale e culturale andava maturando.
Del pari, in essa innumerevoli schiere di reggini hanno trovato accoglienza e guida, così come maturazione fisica e psichica e, conseguentemente, umana: perché la gloria di un’Associazione Sportiva appartiene a tutta una comunità, a coloro che personalmente o attraverso figli e nipoti di quella gloria hanno titolo a sentirsi coautori o compartecipi e anche a coloro che credono nella funzione pedagogica dello Sport dilettantistico puro.
La “Fortitudo 1903”, nella sua determinazione polisportiva, svolge da sempre un’intensa attività a carattere regionale, nazionale e internazionale con particolare specializzazione nelle discipline della ginnastica artistica, della lotta, della pesistica, del judo e del karate.
Degno e lusinghiero coronamento di tanta proficua presenza è dato dalla larghissima messe di risultati positivi conseguiti in Italia e all’estero.
Il suo Albo d’Oro è eccezionalmente luminoso: con un dato appena sufficientemente chiarificatore quei trionfi si possono sintetizzare in un centinaio di titoli di Campione d’Italia nelle varie specialità praticate e nella partecipazione di Atleti provenienti dalle file dei suoi Soci a Giochi Olimpici, Universiadi, Giochi del Mediterraneo, Campionati Mondiali ed Europei, Tornei Internazionali, in cui hanno conquistato medaglie o dato buona prova di sé, conferendo lustro allo Sport Italiano, Calabrese e Reggino.
Degne di menzione particolare sono le brillanti affermazioni in alcuni Concorsi Nazionali e Internazionali di Ginnastica Artistica:
– Milano 1909, dove ottiene una Medaglia d’Oro ed un Premio Speciale di Benemerenza;
– Palermo 1914, dove vince l’artistico Trofeo d’Argento Panormus;
– Firenze 1924, dove, guidata dal famoso M° Francesco Labate (inventore di un dispositivo per bloccare due treni che corrono sullo stesso binario), viene conquistato addirittura il primo posto grazie ad arditissime “piramidi umane”;
-Reggio Calabria 1950, sotto la guida del M° Consolato Cirino, dove riceve un Premio Speciale della Federazione per l’ottima organizzazione.
Successivamente, sarà il Prof. Giuseppe Pellicone a continuare l’insegnamento in questa disciplina sportiva.
E già nel 1907, il 10 Ottobre, gli Atleti della “Fortitudo 1903” si erano esibiti davanti a Vittorio Emanuele 3°, in visita a Reggio Calabria, strappando lunghi applausi al re d’Italia.
Significativi traguardi sono stati raggiunti anche nella Lotta greco-romana, inizialmente guidata dal Prof. Giuseppe Stillittano, Ufficiale dei Bersaglieri, e dopo qualche anno dai fratelli Giuseppe e Matteo Pellicone, con la Serie “B” disputata a partire dal 1952, nella Lotta stile libero con la promozione in Serie “A” nel 1968 e nella Pesistica con l’organizzazione del famoso incontro Italia-Finlandia del 15 febbraio 1959 al Teatro Comunale “Francesco Cilea“ (vinto dagli Azzurri per 5 a 2), che è stato per Reggio Calabria il primo di tutte le discipline sportive fra due Nazionali maggiori, e con la disputa del Campionato di Serie “B” a partire dall’anno 1955.
Comunque, la ”Fortitudo 1903” da sempre, e particolarmente nell’ultimo cinquantennio, ha perseguito, ad opera dei suoi Dirigenti illuminati e altamente acculturati, un programma di formazione tendente non esclusivamente alla preparazione di validi Atleti, bensì, e soprattutto, a quella di uomini veramente degni di tale appellativo, idonei tanto nell’esercizio delle virtù fisiche quanto nella capacità di permeare la vita familiare e i campi d’esplicazione delle funzioni pubbliche con gli insegnamenti ricevuti e gli ammaestramenti bene assimilati.
L’auspicio di Giovenale “mens sana in corpore sano”, l’icastico “ludere non laedere” e il dannunziano “fortitudo acuitur ingenio” hanno avuto costantemente fedele corrispondenza nella categorica affermazione del principio vitale “Sport è Cultura”, alimentando ogni iniziativa societaria per favorire nel modo migliore la crescita dell’“individuo” nella “dimensione finale” dell’essere.
Dalle schiere di questo glorioso Sodalizio sono usciti illustri rappresentanti della cultura e perfino poeti e scrittori di altissimo sentire, raffinata capacità espressiva e riconosciuta preziosità e personaggi dello spettacolo.
Qui ci limitiamo a ricordare solamente:
– Corrado Calabrò, già scultoreo pesista di gran valore, Consigliere di Stato, Presidente del TAR del Lazio e oggi Garante per le Comunicazioni, le cui liriche, di eccezionale bellezza, riscuotono i consensi unanimi della critica contemporanea;
– Stefano Mangione, ottimo lottatore ed egregio Funzionario INPS, i cui versi, assieme ai saggi critici letterari, si impongono per nitore di immagini e profondità di intuizione;
– Francesco Cornelio, Biologo e Medico, lottatore di buon livello, la cui poesia, “serena e accattivante come indagine interiore di sé”, ha trovato “voce” in Riviste e Antologie nazionali;
– Paolo Praticò, Psicoterapeuta e Psicologo dello Sport, anche lui fortissimo lottatore, i cui racconti si segnalano per “originalità di poetica e di stile” e rivelano “lo scrittore di tempra solida e il narratore di sicuro talento”;
– Oreste Lionello, artista eccelso e meritatamente molto noto al vasto pubblico televisivo di tutto il mondo.
Sono usciti anche Dirigenti e Funzionari tra i più apprezzati nella Pubblica Amministrazione (Generale di Squadra Aerea Silvio Napoli, valentissimo pilota, Dott. Andrea Monorchio, Ragioniere Generale dello Stato, valido ginnasta, Prefetto Domenico Salazar, Capo del SISDE, Dott. Giuseppe Tuccio, magistrato di altissimo livello, Dott. Domenico Falcone, Segretario Generale della F.I.J.L.K.A.M. e Presidente dal 2014, Dott. Francesco Sinicropi, già Direttore Ufficio Imposte, ottimi pesisti e quest’ultimo anche Arbitro Internazionale), professionisti validamente affermati nei più svariati campi delle attività umane (Dott. Giovanni Morgante, fortissimo pesista, Presidente del Consiglio d’Amministrazione del quotidiano “La Gazzetta del Sud”, Dott. Domenico Caristi, pedagogista, ginnasta selezionato per le Olimpiadi di Roma 1960, e Dott. Diego Serra, campione di lotta, commercialista e Revisore dei Conti federale), mondo accademico compreso (Prof. Michele Salazar, già bravissimo Presidente Sociale e pesista di valore nazionale, e Prof. Demetrio Neri, già componente del Comitato Nazionale di Bioetica, campione di lotta e Arbitro Internazionale), Ufficiali di Gara distintisi a livello mondiale (Avv. Aldo Albanese e Dott. Antonio Laganà, lottatori di grande pregio e presenti, come Arbitri, in parecchie Olimpiadi, tra cui Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012, dove, con 9 partecipazioni, Aldo Albanese stabilirà un primato difficile da superare), Tecnici preposti alla guida di Squadre Nazionali (M.d.S. Saverio Neri) o Autori di dotte pubblicazioni sull’Archeostatuaria (Prof. Riccardo Partinico, Maestro di Karate, 6° Dan), Amministratori di sicura competenza e solida moralità (Comm. Giuseppe Romeo, Sindaco della Città, Dott. Tonino Monorchio, Dott. Franco Le Pera, Dott. Giovanni Nucera e Dott. Ermete Tripodi), nonché Dirigenti Sportivi che hanno raggiunto i vertici della Federazione Italiana e di quelle Internazionali (Dott. Matteo Pellicone, Presidente Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali -con i suoi 34 anni di Presidenza è stato il Decano dei Presidenti di FSN- e Vicepresidente Federazione Internazionale Lotta, prematuramente scomparso il 9 dicembre 2013, e Prof. Giuseppe Pellicone, Presidente Onorario Unione Federazioni Mediterranee Karate, Membro d’Onore Federazione Mondiale Karate, Presidente Onorario Federazione Europea Karate e Presidente Onorario Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali).
Ad essi lo Stato, il CONI e le Federazioni hanno conferito insegne e decorazioni di massimo rango, tutte idealmente convergenti nella Bandiera Amaranto-Oro che ne è l’insegna e che, con legittimo orgoglio, si fregia delle più alte onorificenze ed è la più decorata fra tutte quelle calabresi, onorata com’è, oltre che della Stella d’Oro CONI al Merito Sportivo, anche del Premio Speciale del Panathlon International, delle Medaglie d’Onore Federali FIJLKAM e FIPE, di tre Targhe d’Oro e tre Medaglie d’Oro del CONI, del Premio Speciale UNICEF, ecc. ecc., e -proprio in occasione del Centenario- del prestigioso premio “Il Bergamotto d’Oro” assegnatole solennemente dal Lyons Club di Reggio Calabria Host.
E ultimo in ordine di tempo (2007), ma assolutamente primo per importanza, il Collare d’Oro CONI.
Tra i suoi Soci annovera 3 Dirigenti ai vertici di Federazioni Mondiali, 6 Dirigenti ai vertici di Federazioni Nazionali, 6 Arbitri Mondiali, ben 2 Diplomi d’Onore del Comitato Internazionale Olimpico, oltre 20 Stelle d’Oro, d’Argento e di Bronzo al Merito Sportivo del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e altrettante Medaglie d’Onore Federali.
Non meno interessanti sono le più svariate iniziative prese dalla “Fortitudo 1903” nel corso della sua multiforme attività sportiva e socio-culturale.
Nel 1950 è stato istituito il Trofeo Nazionale Fata Morgana di Pesistica, nel 1952 il Trofeo Interregionale Milone di Lotta, che successivamente la Federazione farà suo, trasferendolo a Roma e dandogli carattere internazionale, divenendo, addirittura, su decisione dalla Federazione Internazionale di Lotta, gara di Qualificazione Olimpica.Particolarmente significative le “Leve Giovanili”, con cadenza semestrale, che, a partire dalle Olimpiadi di Roma del 1960, hanno richiamato e richiamano schiere sempre nuove di ragazzi, ai quali viene offerta gratuitamente (infatti, nessuna quota è richiesta agli Atleti, come è tipico del Sodalizio Amaranto) la possibilità di frequentare i Corsi in un ambiente sereno ed altamente positivo.
Nel 1968 sono stati ideati i “Giochi dello Stretto”, che hanno dato, per così dire, l’avvio a quel processo che nei primi anni del 3° Millennio vedrà le due Città di Reggio Calabria e Messina accomunate nell’ “Area dello Stretto”.
Nel 1963, in occasione delle Celebrazioni del Sessantenario, sono stati istituiti i Premi “Alloro Olimpico”, riservato agli Atleti con i migliori risultati agonistici, e “Mens sana in corpore sano”, riservato agli Atleti con le migliori Pagelle scolastiche. Quest’ultimo successivamente è stato elevato a livello federale e, nel 1973, la “Fortitudo 1903” si è classificata al 1° posto a livello nazionale, vincendo l’artistico Trofeo messo in palio dalla Federazione e celebrando degnamente i suoi 70 anni di vita.
E che dire del fatto che la “Fortitudo 1903” aveva addirittura la sua Banda Musicale ed il suo Inno Sociale? Di quest’ultimo, purtroppo, si è perduta ogni traccia fra le macerie del terremoto del 1908 e dalle rare testimonianze in nostro possesso sappiamo che si trattava di un piccolo capolavoro nel suo genere.
E certamente un altro capolavoro ha fatto colui che ha già composto un nuovo Inno e che, a buon diritto, è riconosciuto come il “biografo ufficiale” della “Fortitudo 1903”.Si tratta del Socio Dott. Umberto Sabatini, che, dopo aver dato splendida prova di sé come Arbitro Mondiale d’élite nel settore della Pesistica, è stato autorevolissimo esponente nel ramo della più alta Magistratura Sportiva Federale. Da oltre mezzo secolo svolge apprezzata e delicata opera di poesia (sia in lingua che in vernacolo), dove ha ottenuto 25 volte il 1° e 12 volte il 2° Premio in Concorsi Nazionali ed Internazionali.Tra i riconoscimenti conferitigli spicca il “Premio Europa Cultura” del 1988. Suoi lavori letterari sono contenuti in numerose Antologie e Riviste specializzate.
Egli si è posto all’attenzione del mondo sportivo anche per aver composto alcune liriche specificamente attinenti alla figura e personalità dell’Atleta:
-“La Preghiera dell’Atleta”, tanto sublime da meritare le congratulazioni, oltre che di esponenti sportivi e politici di primissimo piano, addirittura del Santo Padre Paolo VI;
– “Il Giuramento dell’Atleta”, che è un’alta voce di sensibilità sportiva e di grandezza morale;
– “L’Atleta Ideale”, in cui sono riversate le qualità da concepire allorquando si voglia delineare la figura dell’Atleta autentico;
– “L’Inno Sociale”, i cui versi profondi e genuini, insieme con la musica moderatamente marziale, hanno parlato subito all’animo dei Soci, suscitando le più intense emozioni.
Sarebbe bello poter esibire un elenco completo dei Soci più illustri, ma è forse più bello -e sicuramente più giusto- accomunare in un elogio corale i tantissimi che, per lo zelo, la passione e la lealtà con cui hanno “servito” tra le file degli Atleti, degli Insegnanti Tecnici, degli Ufficiali di Gara e dei Dirigenti, hanno -senza alcun dubbio- contribuito a sollevare nell’Olimpo del mondo sportivo questo lembo di terra dell’estremo sud della Penisola.
Non si farebbe, certamente, torto a nessuno citando soltanto i fratelli Giuseppe e Matteo Pellicone, rispettivamente docente di latino e greco e commercialista, i quali, dapprima come Atleti agonisti, successivamente come Tecnici e, infine, come Dirigenti, hanno saputo manifestare qualità tanto significative e di così alto sentire da raggiungere la Dirigenza di Organismi Sportivi nazionali e internazionali, dove sono apprezzati e stimati. Particolarmente grazie al loro lavoro, la FIJLKAM si è imposta per limpidità di aderenza agli ideali olimpici, fervore di iniziative, originalità di proposte formulate con impressionante continuità, eccellenza di preparazione ed esemplare condotta dei suoi Associati.
È doveroso, in chiusura, riportare un brano tratto dalla preziosa “Pergamena del Centenario” consegnata alla “Fortitudo 1903” dalle Federazioni FIJLKAM e FIPE in occasione della solenne cerimonia celebrativa tenutasi il 20 dicembre 2003 nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, alla presenza di Autorità sportive e politiche:“Attraverso quattro generazioni e con una presenza significativa nello Sport italiano ed internazionale ha certamente concorso alla storia ed alla vita della Città nel 20° Secolo.
Oggi si proietta sicura nel 3° Millennio e continuerà a svolgere nel cuore di Reggio Calabria la sua attività sportiva, culturale e sociale e la sua nobile missione in direzione di un’opera di solidarietà verso i più deboli, mirando alla crescita della persona ed interpretando quei bisogni di promozione umana che hanno alla base i valori più positivi della vita.”
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