I fondatori della “ Vittorino”, avevano certo a disposizione una grande quantità di motti e di nomi di eroi risorgimentali, eppure vollero intitolare la società ginnastica, la prima sorta a Piacenza, ricordando un personaggio lontano nel tempo e che non conosceva la nostra città, città con oltre 2200 anni di storia.
Vittorino dei Rambaldoni, nato a Feltre, nel 1373 che anticipò i concetti dell’educazione moderna, con equilibrio fra cultura dell’intelletto e del corpo, sviluppando il principio di Giovenale riassunto nel celebre “ mens sana in corpore sano”. Da qui il nome “ Vittorino da Feltre”.
Prima della costituzione della “Vittorino”, nata alla fine del 1882, c’era a Piacenza una sola società sportiva, quella di scherma.
Nel 1883 quando furono varate le prime barche della “Vittorino”, Piacenza ha poco più di 43 mila abitanti, da 35 anni, Piacenza, detta la “Primogetina” è nel Regno d’Italia.
La sera del 29 novembre 1882, una decina di piacentini appassionati di tutto ciò che oggi si definirebbe sport agonistico e ricreativo, vita all’aria aperta e amore per la natura, si riunivano e nasceva così la “Società ginnastica piacentina” intitolata appunto a “Vittorino da Feltre”. Le adesione furono una settantina. Nello statuto si leggeva che “Scopi della società generalizzare gli esercizi ginnici, il remo, il nuoto e il ciclismo, nell’intento di sviluppare e coltivare le forze fisiche dei soci rendendoli utili a loro stessi ed alla Patria”. A quei tempi era indispensabile un motto e venne scelto “ Volere è potere”. Il primo presidente fu il Conte Luigi Pennazzi, con otto consiglieri.
L’attività della “Vittorino” cominciò subito nel gennaio del 1883, ci volevano barche da regata e le finanze della neonata società non lo potevano permettere; in soccorso arrivo lo stesso presidente che con due consiglieri diede l’avallo ad un “pagherò” di tre mila lire per affidare ad un maestro d’ascia la costruzione di due battelline venete. Le imbarcazioni vennero varate in Po la mattina del 28 giugno 1883. Annotavano i cronisti: “…Madrina la bellissima figlia del Pennazzi, le imbarcazioni con il nome di “ Anita” e “Cappellini”, un varo solenne con doppia traversata del fiume tra gli evviva del pubblico numerosissimo accorso alla cerimonia…”.
La passione per il canottaggio aumenta , le cronache testimoniano quanto fosse l’impegno degli atleti ed il tifo degli spettatori, affascinati dai severi allenamenti ed il rendimento dei singoli con tanto scrupolo che una volta a terra gli animi si accendevano e volavano parole grosse che nulla intaccava il loro spirito di corpo , e dopo poco la preparazione proseguiva sempre attivissima.
Nel 1885 la “ Vittorino “ si costruisce la nuova sede sul fiume, un approdo galleggiante; sulla chiatta ancorata nei pressi del ponte di barche viene eretta una piccola costruzione; poco più di una baracca.
Nell’estate del 1887 la prima occasione di partecipare ad una regata nazionale. A Venezia il 2 agosto 1885. Dicono ci sarà anche il Re. Non vi sono soldi e per risparmiare il costo del viaggio in ferrovia, per loro e per la barca, e per proseguire con gesto spavaldo l’allenamento, a Venezia ci vanno remando. Sono in quattro, Geroni, Spallazzi, Cella, Chiapponi. Arrivano la sera della vigilia. Nella gara mettono tutte le loro energie, vogando in piedi come i gondolieri, alla veneta, tagliano il traguardo sul Canal Grande al 3° posto. Riferisce il cronista che Re Umberto personalmente consegnò lo stendardo del 3° premio ed un portafoglio contenete 500 lire dono grazioso della Regina Margherita. Grande e trionfale fu al ritorno l’accoglienza di Piacenza. L’entusiasmo aumenta; i soci salgono a 600.
I successi ed il clima fine-secolo stimolavano nuove iniziative, vi erano 12 imbarcazioni.
Un giorno, nell’estate del 1908, viene inaugurata una smisurata imbarcazione da passeggio costruita dagli stessi soci, “ La Miranda” a 24 remi.
Negli anni trenta viene inaugurato il nuovo chalet in muratura.
Il medagliere aumenta sempre più.
E’ impossibile ricordare qui tutte le vittorie e gli importanti piazzamenti che i canottieri della “Vittorino” hanno conquistato in un secolo di vita.
Gli allori sono riuniti in un unico significativo riconoscimento: la massima onorificenza del CONI, la Stella d’oro al merito sportivo conferita alla società nel 1967.
Ci limitiamo così a citare i primati: 12 campionati italiani e 4 titoli europei.
La “Vittorino” fu presente con ben 13 atleti alle Olimpiadi del 1928 ad Amsterdam e detiene ancor oggi il primato delle società che ha data , in una sola Olimpiade , il maggior numero di partecipanti. Conquistarono il terzo posto , dopo Inghilterra e Stati Uniti i famosi “Gazzosini”, quattro di punta senza timoniere Rossi, Freschi, Bonadè, Gennari. Quarto posto alle Olimpiadi dopo gli equipaggi Statunitensi e Inglesi nell’otto.
Altri successi Internazionali dei “Gazzosini” negli anni 1929,1930,1931 alle regate internazionali di Lucerna, vincendo ogni volta nella formula quattro senza timoniere e nel 1929, 1930 cogliendo l’alloro anche con il quattro con timoniere.
Inoltre nel 1930 l’equipaggio vinse a Parigi il triangolare Italia-Francia-Belgio e si piazzò al secondo posto l’anno dopo nei Campionati d’Inghilterra.
Nel 1923 alle regate internazionali di Lecco, il primo posto con la Jole di mare 4 con e con la Jole di mare a 8 vogatori.
Rimane un grande ricordo anche l’“otto”, campione d’Italia nel 1927 e nel 1928 e campione d’Europa del 1927 e quarto alle Olimpiadi di Amsterdam: uno dei più accesi sostenitori dei campioni era l’ On. Bernardo Barbiellini Amidi. Questo grande equipaggio, certamente ha scritto una delle più belle pagine della “ Vittorino”, equipaggio che per tre anni ha spadroneggiato in tutta Europa.
Altri grandi successi con il due con timoniere soprannominato “DueDiavoli” campioni italiani nel 1930 a Salò e sempre nello stesso anno campioni d’Europa a Parigi.
Nel 1970 comincia una grande ristrutturazione, la società si sviluppa su circa 75.000 metri quadrati di area, un grande parco nel verde a 500 metri dal centro storico della città, prosegue intensa anche l’attività agonistica sportiva e l’attività diportistica con una ventina di battelline, una battellina con quattro vogatori nel 1975 copie il raid Torino – Venezia.
La “Vittorino” può vantare un fiore all’occhiello. L’organizzazione , nel Giugno del 1980, della Coppa Mosca di nuoto, la competizione in preparazione dell’appuntamento Olimpico, che ha riunito l’aristocrazia del nuoto italiano che in quella occasione migliorarono ben ventidue record. Strutture ideali ed organizzazione perfetta con elogi da voci esperte e dagli atleti quali Marcello Guarducci, Fabrizio Rampazzo, Roberta Felotti, Giovanni Franceschi , Cinzia Savi Scarponi ed altri. Per tre giorni quindi Piacenza fu all’attenzione sportiva di tutta Italia.
Oltre alla piscina, ci sono sette campi da tennis in terra rossa, cinque campi da tennis coperti.
Negli anni 90 si amplia la sede, con una grande sala ristorante, una sala giochi, la piscina coperta.
Tutte le attività continuano a rappresentare Piacenza nelle discipline sportive a cui la “Vittorino” partecipa.
Nel 2001, con il nuovo consiglio direttivo, sotto la presidenza di Enrico Zangrandi, inizia una nuova “stagione” per la “Vittorino”. Per tutte le attività sportive inizia un periodo di grande impegno e arrivano anche con il 2005 ottimi risultati quale testimonianza che lo sport è in assoluto non solo lo scopo della società sportiva, evidenziato anche nello Statuto, ma è il futuro della società e di tutte le società sportive. Buoni sono i risultati nel Tennis, nel Nuoto e nel Canottaggio.<br Per il 2007, una gradita sorpresa: a rinforzare l’equipaggio torna alle gare Corinna Mondani, 18 titoli italiani , e tanta voglia di fare.
La sede storica della “Vittorino” è stata realizzata con le sole risorse dei Soci ma su un terreno comunale.
Durante tutto questo tempo la sede viene continuamente ampliata sempre solo con il contributo dei Soci.
Dal gennaio 2001, il punto di partenza del Consiglio Direttivo del Presidente Zangrandi è quello di acquistare la parte Comunale dello Chalet, per iniziare una ristrutturazione definitiva che comporterà un investimento di grande entità.
Nel 2006 , dopo un lungo iter, l’Amministrazione Comunale di Piacenza decise di alienare alla società la parte di chalet ancora di sua proprietà. Nel 2007 la società si trasformerà per essere più accogliente, più funzionale, con nuovi spazi da frequentare 12 mesi all’anno.
Alla fine la “Vittorino” avrà i mezzi per affrontare ed anticipare le esigenze di questa nostra frenetica epoca in continua evoluzione e che non ha scrupoli nell’eliminare chi rallenta il passo.
Resta d’altra parte la tradizione sportiva e la volontà di praticare lo sport anche ai più alti livelli.
E così lo sport continua a dare alla “Vittorino” importanti riconoscimenti da condividere con tutta la nostra Città , non solo nel panorama sportivo Piacentino, cosa ormai all’ordine del giorno, ma anche e soprattutto in quello regionale e nazionale.
La fiducia dei circa 2000 soci, per l’ottima conduzione della società, sta a significare il loro apprezzamento anche e soprattutto per l’ attività agonistica considerata da tutti come elemento trainante che ha segnato la storia della società e attorno ad essa è cresciuta.
Il prestigio dello sport permette alla società di godere di grande considerazione in città e nelle Istituzioni, con positive ricadute sulla gestione sociale.
Può valere l’esempio dell’acquisto della sede, che senza questo consolidato prestigio avrebbe incontrato maggiori, e forse, insormontabili difficoltà.
Concludendo: la Società Canottieri Vittorino da Feltre a.s.d. 1882 è una società sportiva che si rivolge ai giovani e alle loro famiglie; questo avevano in mente i fondatori, questo dicono i 124 anni della storia sociale. Questo deve essere il futuro. Questo è il futuro che, a fatica e con impegno, i Dirigenti della società stanno costruendo.
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