Società Canottieri ”Nino Bixio” a.s.d.

1883

17 maggio 1929: Gabriele D’Annunzio lascia una sua fotografia alla società con la seguente dedica: Ai gloriosi Canottieri Nino Bixio di Piacenza: non più “pesciolini d’acqua dolce” ma “pescispada di tutte le acque”.

      

Informazioni aggiuntive

Società

Società Canottieri ''Nino Bixio'' a.s.d.

Anno fondazione

1883

Sede

Via Nino Bixio 24

CAP

29100

Città

Piacenza

Provincia

PC

Regione

Emilia Romagna

Telefono Società

0523.335357

Fax

0523.323808

E-mail Società

segreteria@ninobixio1883.it

Numero soci

587

Numero tesserati

193

FSN/DSA/EPS

FIC, FIDAL, FIGC, FIN, FITP

Discipline

atletica leggera, calcio, canottaggio, nuoto, tennis

Impianti

n. 1 campo da calcio, n. 2 piscine, n. 4 spogliatoi, n. 5 campi da tennis in terra rossa, palestra, sede sociale

Colori sociali

bianco-blu

Affiliato UNASCI

SI

Affiliata UNASCI negli anni

2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022, 2023, 2024

Pagamenti

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Collare oro

SI

Anno Collare oro

2008

Stella d'oro

SI

Anno Stella d'oro

1972

Presidente

Paolo Molinaroli

Telefono Presidente

334.3684205

Nel 1883 un gruppo di piacentini varò lo statuto della “Società Interprovinciale Padana di Salvataggio Nino Bixio”, onorando così colui che fu il braccio destro di Giuseppe Garibaldi nella Guerra d’Indipendenza dell’Italia.
Per la verità, già nel 1871 era nato un progetto per la formazione di una società di canottieri avente come fini principali “il prestare soccorso in occasione delle inondazioni” e “istituire una scuola di nuoto”, ma l’iniziativa si era arenata nonostante l’intraprendenza del conte Lodovico Marazzini Visconti Terzi. Solo 12 anni dopo il conte riuscì a costituire la società, della quale fu il primo presidente.
Nel breve giro di un lustro la “Bixio” contava una quindicina d’imbarcazioni, dalla 12 remi alla sei ed alla quattro, fino ad un paio di “sandolini” ad un remo, i precursori della canoa.
La prima sede era posta al centro del ponte di barche esistente, munita sulla riva di una baracca che fungeva da magazzino barche, spogliatoio ed ufficio.
Solo nel 1895, a seguito di sottoscrizione, fu possibile acquistare dalla consorella Canottieri Vittorino da Feltre uno chalet in muratura, più consono alle esigenze dei soci sempre più numerosi.
Infatti, le gesta sportive dei canottieri della Bixio stavano varcando i confini regionali con vittorie che si susseguivano nel tempo e su tutte le acque. Le vittorie proseguirono tra il 1909 ed il 1911 con un equipaggio di under 20 denominato “i Bimbi”, sempre in gara e sempre primi, almeno fino a quando un paio di under diventarono over 20, chiudendo il ciclo del team.
Terminata l’odissea della Grande Guerra, tornarono le vittorie dal 1922: con il “quattro” ed il “quattro con”, poi con la “jole di mare ad otto con” e con la “in fuori scalmo (tipica imbarcazione olimpica)”, che primeggiarono a Torino, Napoli, Santa Margherita e Piacenza.
Due vittorie nella Coppa Gabriele d’Annunzio ed ecco apparire le lettere autografe del poeta indirizzate alla società. Dopo la vittoria di Salò l’otto piacentino fu invitato a Londra per partecipare alla Regata del Tamigi. Un grande onore, che portò gli atleti nostrani a misurarsi nelle eliminatorie, superati di mezza imbarcazione dal team poi vincitore della regata. Dopo questa sfortunata, ma importante, trasferta d’oltre Manica, l’attività continuò fino all’arrivo della Seconda Guerra Mondiale.
Fortunatamente nessuna vittima tra le file della Bixio, ma la sede scomparve, spazzata via dai bombardamenti anglo-americani.
Una decina di irriducibili decise di ripartire e, rimosse le macerie, si ricostruì partendo dal fabbricato che ospitava bar-ristorante, magazzino, segreteria ed ampia terrazza, oltre a spogliatoi e docce. Nel ristretto spazio compreso tra argine e fiume il direttivo riuscì a realizzare una piscina con trampolino a tre altezze, oltre ad un rettangolo per il tennis.
Nel 1965 si completarono i lavori di ampliamento, che ripresero con il presidente Gianfranco Chiappa e portarono l’attuale “Nino Bixio” ad avere sei impianti per il tennis, tre dei quali al coperto, una piscina-salotto al coperto, tutta a vetrate, sale con attrezzature di complemento, oltre al terrazzino che si affaccia sul Po.
L’operazione impianti marciò di pari passo con l’attività agonistica: non solo canottaggio e nuoto, ma anche il tennis entrò prepotentemente portando nel tempo titoli e trofei nella bacheca societaria.
Il tennista più noto è Giordano Maioli, azzurro e componente del team di Davis che, con Pietrangeli, Crotta e Di Maso, si esibì alla Bixio nell’incontro Italia-Lussemburgo di Coppa Davis nel 1967.
Anche il nuoto, dopo l’inaugurazione della piscina coperta, ha avuto una impennata di gloria sfornando “tritoncini ed ondine” che hanno dato risultati di rilievo in campo regionale e non solo.
Da ricordare l’organizzazione di gare che hanno visto transitare tra gli altri la quattordicenne Novella Calligaris, a quel tempo non ancora mondiale.
Il canottaggio non ha “tirato i remi in barca” e, specie con il “quattro”, ha continuato a dare buone soddisfazioni, che si sono ripetute con il “singolo” e con l’ “otto”. Ancor oggi la storia si perpetua con Tommaso Rossi, plurimedagliato in competizioni nazionali e convocato nelle giovanili azzurre con due ori alla “Coupe de la Jeunesse” 2010, massima rassegna continentale di categoria.
A corollario della storia societaria,la premiazione con il Collare d’Oro al Merito Sportivo 2008, che la emozionatissima presidentessa Laura Radice ha ricevuto dalle mani il presidente del CONI, Gianni Petrucci ha consegnato personalmente all’emozionatissima Laura Radice, Presidente della società ed a capo di un Consiglio Direttivo composto da sole donne.

° 1883-….. conte Lodovico Marazzini Visconti Terzi
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° ……2008 – 27.11.2014 Laura Radice
° 27.11.2014 – 22.09.2020 Mario Bonvini
° 23.09.2020 – in carica Paolo Molinaroli