Società Canottieri Lecco a.s.d.

1895

Un dipinto di fine Ottocento che raffigura la sede della Società Canottieri Lecco.

      

Informazioni aggiuntive

Società

Società Canottieri Lecco a.s.d.

Anno fondazione

1895

Sede

Via Francesco Nullo 2

CAP

23900

Città

Lecco

Provincia

LC

Regione

Lombardia

Telefono Società

0341.364273

Fax

0341.355388

E-mail Società

segreteria@canottierilecco.com

Numero soci

1515

Numero tesserati

222

FSN/DSA/EPS

FIC, FICK, FIN, FITeT, FIV

Discipline

canoa, canottaggio, nuoto, tennis tavolo, vela

Impianti

n. 1 campo da tennis., palestre, piscina scoperta, sede sociale, spogliatoi, vasca da voga

Colori sociali

blu-celeste

Affiliato UNASCI

SI

Affiliata UNASCI negli anni

2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022, 2023, 2024

Pagamenti

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Collare oro

SI

Anno Collare oro

2012

Stella d'oro

SI

Anno Stella d'oro

1995

Stella d'argento

SI

Anno Stella d'argento

1969

Presidente

Marco Cariboni

Telefono Presidente

348.2328601

Socio fondatore

SI

Socio fedele

SI

Lecco proclamò la sua adesione al Regno Sardo-Piemontese (futuro Regno d’Italia) il 29 maggio 1859: nel 1861 fu approvata la legge che dichiarò la prima domenica di giugno festa nazionale commemorativa dell’Unità d’Italia e dello Statuto del Regno proclamato da Carlo Alberto il 4 marzo 1848. Proprio la Festa Nazionale del 1864 vide lo svolgimento della prima regata sul lago a Lecco. L’iniziativa fu di un comitato formato da Torri Tarelli, Nava e Cirna, con il patrocinio del Comune. La commissione fissò le regole della regata, divisa in tre prove. La prima era riservata a barche con due uomini e due remi. la seconda ai “batel di Pescarenico” con due pescatori di equipaggio; la terza a barche con quattro uomini ed altrettanti remi. La partenza fissata in Malgrate fu data con un colpo di cannone, l’arrivo era a Lecco nel tratto di riva antistante la piazza del Grano (ora Cermenati). Le regate erano riservate ai residenti di Lecco e Malgrate. Vinsero la prima prova Vassena e Monti; tra i pescatori giunsero alla vittoria Riva e Ghislanzoni. Nelle gare a “quattro” vinse, per squalifica dell’armo di Malgrate giunto primo a Lecco, I’equipaggio lecchese di Missaglia, Colombo, Vassena e Morganti. Lecco scoprì lo sport del remo
Poco meno di vent’anni dopo la Società dei Pattinatori, sorta nel 1891 con “ghiacciaia” al Lazzaretto, propose la realizzazione di un “riparto” Canottieri in modo da continuare i suoi scopi ginnastico-igienici e cioè: d’inverno il pattinaggio e d’estate il remo. Nel 1892, si costituì un comitato per l’organizzazione di una regata di canottaggio da disputarsi I’anno successivo. Fu da tutti questi eventi che prese corpo l’iniziativa per la fondazione di una società che avesse lo scopo di coltivare questo sport. Così nel 1892 un gruppo di appassionati si ritrovò per dar vita ad una organizzazione ponendosi l’obiettivo di raggiungere il numero di almeno 50 adesionisti. Poiché tale numero non fu raggiunto, si decise di rinviare la riunione a tre anni dopo.
Il 1895 vide la nascita della Società Canottieri. Nel corso di un mese di settembre rivelatosi particolarmente “vivace”, con l’inaugurazione della Capanna Stoppani del CAI sulle pendici del Monte Resegone e la nuova denominazione della Piazza del Mercato in XX Settembre, vi fu la costituzione della Canottieri Lecco: la prima adunanza, generale con “40 adesionisti”, ebbe luogo presso il Caffè del Teatro Sociale di piazza Garibaldi la sera del 27 settembre. Vennero approvati in quell’occasione e sottoscritti da 29 dei presenti, come si pub leggere nell’atto costitutivo. i trentatré articoli dello schema di statuto redatto dal sig. Antonio Cima. La società nacque “sotto gli auspici della Pro Lecco, allo scopo di contribuire allo sviluppo del canottaggio”.
Il presidente Cima fu affiancato dall’ingegnere Giuseppe Ongania, eletto segretario, personaggio emergente nella città di Lecco di allora. Ongania entrò nella Canottieri mentre ricopriva incarichi direttivi nella locale sezione del Club Alpino Italiano e tra CAI e Canottieri decollò la sua carriera: divenne infatti due anni dopo, a soli 27 anni (record rimasto imbattuto per più di 100 anni), sindaco di Lecco.
La Canottieri ebbe tutti i problemi organizzativi di una nuova realtà.: la struttura sociale, la sede,il materiale, la bandiera (i colori sociali celeste e azzurro vennero approvati nell’assemblea del 7 aprile 1897)
Come primo atto la Direzione deliberò l’affiliazione al Reale Rowing Club Italiano e l’acquisto di due barche usare per un impegno complessivo di Lire 180. La Canottieri Lario, fondata 3 anni prima, cedette le imbarcazioni alla consorella neonata ed il suo “campione” rag. Giovanni De Col, fu il primo istruttore dei canottieri lecchesi.
La nascita della Canottieri Lecco fu accolta con entusiasmo dagli appassionati di sport e fu necessario ampliare la”flotta”. Vennero raccolte oblazioni e venne contratto un debito di ben 800 lire con la Banca Popolare di Lecco, debito garantito dall’intero Consiglio, per l’acquisto di una jole da mare a quattro vogatori che fu battezzata “ADDA”; barca con la quale vennero vinti 23 primi premi.
Il “sotto pontile” della Lariana, primo ricovero per le imbarcazioni sociali, non poté più contenere le imbarcazioni della Canottieri Lecco e, nel 1896, la Società riuscì a mettere le mani sul cantiere di un certo Lanfranchi al Lazzaretto non molto lontano dal luogo dove, poco pii tardi, avrebbe ottenuto dal Comune l’area del ex canile municipale dove si sarebbe poi definitivamente stabilita.
Pagati i debiti, la Società comperò dal grande costruttore Dossunet di Parigi una imbarcazione di tipo libero, a quattro vogatori, che nel 1899 riuscì a vincere a Firenze, Cremona, Pavia, Genova e Como. Fu appunto a motivo di tutte le vittorie di quell’anno che il Consiglio della Società si decise a provvedere alla realizzazione di una sede vera e propria. Alla fine dell’Esposizione Voltiana di Como vennero ceduti gli stands tra cui uno, in perfetto stile da club inglese; la spesa dell’acquisto dello stand, che era di legno e che esiste ancora con al pianterreno la sala del tennis tavolo ed al primo piano la palestra per i soci, fu di 500 lire. Quello fu il primo nucleo dal quale si irraggiò, per cosi dire, l’espansione della sede sino alle dimensioni di oggi. La Società ottenne l’organizzazione dei Campionati Italiani per il 1901. Il campo di gara si situava da Parè al Lazzaretto nel punto in cui il lago si restringe per ritornare fiume.
Quindi ancora l’8 ed il 9 agosto del 1914 avrebbero dovuto svolgersi sulle acque del lago i campionati italiani, ma per lo scoppio della guerra essi furono rinviati “sine die”. A ricordo di questi è rimasta una serie di francobolli chiudi lettera emessi appositamente per l’occorrenza e mai utilizzati.
Già nel 1904 la Canottieri Lecco, insieme alle Rari Nantes di Milano e Pavia, organizzò gare valide per i campionati italiani di nuoto. La coppa “Re Umberto I” in programma per il 28 agosto, assegnava al vincitore il tito1o di campione d’Italia ed una “Grande medaglia d’oro”. Per partecipare alla competizione occorrevano 10 lire e la forma fisica sufficiente per reggere 1825 metri di gara. L’affiliazione alla federazione del nuoto fu decisa nel 1921 accompagnata dall’intenzione di costituire una scuola che insegni ai soci tale sport: quattro anni pii tardi Giacomo Vaccheri, già revisore dei conti della Società, propose di rendere obbligatorio per tutti i soci il saper nuotare.
Alla Canottieri Lecco, agli albori degli anni Trenta, comparvero le prime imbarcazioni a vela di un certo livello: la storia della sezione vela della Canottieri Lecco ha un iter abbastanza complesso. Bisogna risalire al 1934 quando, a Mandello del Lario, un gruppo di appassionati di questo sport, capitanati da Costanzo Carcano, decise di formare un vero e proprio circolo con tutti i crismi dell’ufficialità. In quel tempo, sul lago di Como, esistevano tre sole società veliche: la sezione vela della Canottieri Lecco che aveva cominciato a muovere i primi passi ed i pii collaudati Circolo Vela Como (CVC) e l’Associazione Velica Alto Lario (AVAL) di Gravedona.
Va segnalato anche che al lago spetta la primogenitura velica in Italia: il Regata Club fondato a Como nel1842; sempre sul lago si svolge anche la più vecchia regata tutt’ora disputata in Italia, la Coppa Bellano, è dal 1899 che viene bandita ogni anno con solo le brevi sospensioni dovute ai periodi bellici. La vera e propria sezione velica nacque dalla fusione con il Gruppo Vela Mandello nel 1947 con la denominazione VELA (Velisti Est Lario Associati) con ben 19 barche tra “Serie Libera”, “Stelle”, “Snipe” e “Dinghy”. La VELA ebbe una vita breve ma piena di successi grazie alle mitiche Stelle ed al Trofeo Carcano.
Dal 1951 al 1956 cambiò nome in Lario Yacht Club (LYC) in seguito alla fusione coi circoli di Gravedona e Menaggio, mantenendo la sede a Lecco. Le ingenti spese che comportavano I’organizzazione di regate importanti portarono, seppur di misura, allo scioglimento della LYC, dopo qualche anno di fatiche negli anni Sessanta rinacque la vela in Canottieri e nel 1970 fu di nuovo riconosciuta dalla FIV.
Un discorso a parte merita il calcio: la sezione calcio nacque formalmente in Canottieri nel 1914, il campo di calcio fu quello lungo la riva del Caldone fino al 1922 quando venne costruito l’attuale stadio; la sezione calcio della Canottieri Lecco finì quando nacque, il 9 settembre 1931, l’A.C. Lecco con Eugenio Ceppi alla presidenza.
Altri sport hanno visto la loro diffusione alla Canottieri Lecco per periodi più o meno lunghi: il tennis tavolo, il tennis (tutt’ora praticato su un campo in terra rossa), la motonautica e lo sci d’acqua, la pallanuoto ed i tuffi (il trampolino è ancora presente), la pallacanestro, l’hockey e il pattinaggio a rotelle, lo judo e la scherma (diventati poi circoli cittadini), il tiro con l’arco e le bocce.
Infine la canoa che si affaccia sul lago nel 1950 per diventare poi sezione ufficialmente riconosciuta nel 1976. Da allora i successi si continuano ad inanellare: il fenomeno Antonio Rossi ha fatto da ottimo traino o sviluppo di questo sport che nel 2010 ha regalato alla società un ennesimo titolo Europeo.
La canottieri Lecco è chiusa tra lago e montagna per cui sussiste di conseguenza un indissolubile rapporto tra queste due realtà. Pochi sono i frequentatori della Canottieri che non raggiungono le montagne, quando il lago si fa più freddo, per fare dell’alpinismo di ogni tipo.
E’ una “voglia” che arriva da lontano forse da quel giorno, di oltre un secolo fa, che l’Ongania, uomo del CAI “scendeva al lago” per fondare con altri il sodalizio della Canottieri Lecco.
E come non ricordare il mitico Vasco Cocchi atleta di remo in Canottieri ed atleta di roccia sulla Grigna!

° 1895-1913 Antonio Cima
° 1913-1945 Giuseppe Riccardo Badoni
° 1945-1947 Luigi Lillia
° 1947-1961 Giuseppe Riccardo Badoni
° 1961-1969 Ambrogio Rossi
° 1969-1971 Ulisse Guzzi
° 1971-1975 Luigi Vassena
° 1975-1975 Momo Cereghini
° 1975-1995 Marco Cariboni
° 1995-2000 Marco Milani
° 2000-2008 Mario Bailo
° 2008-in carica Marco Cariboni

+ Società Canottieri Lecco 1895 – 1995 Volume Sociale
+ Marco CORTI, Mauro Rossetto, Edoardo Rovida e Niccolò Vassena – L’uomo che camminava sulle acque. Pietro Vassena il C3 e il mito dell’inventore. (catalogo della mostra) – Cattaneo Paolo Grafiche s.r.l. – dicembre 2018 – pag. 112 – euro 22,00
+ Notiziario 2010 pubblicazione sociale
+ AA.VV. Dal lago alla montagna per l’Unità d’Italia. Pubblicazione della Prefettura di Lecco- Conferenza Provinciale Cattaneo Paolo Grafiche srl – Oggiono – Lecco – marzo 2011
+ Notiziario 2021 pubblicazione sociale
+ Notiziario 2022 pubblicazione sociale