Le prime notizie storiche relative all’attuale A.S.D. Città di Baveno 1908 risalgono al 1908 quando la società cominciò a partecipare e poi proseguì per anni a giocare nei campionati regionali federali come Audace Baveno, disputando le partite interne sul campo di via Gramsci dietro le scuole.
La storia del Baveno è strettamente ed indissolubilmente legata alla famiglia Ranchini: già nelle foto della stagione 1939-40 è possibile vedere ritratto Mario Ranchini, impeccabile giovane dirigente in giacca e cravatta con la sciarpa e la bandierina da guardalinee. Ranchini è presente nelle cronache della società per oltre cinquant’anni, affiancato poi dal figlio Raffaele, che ne ha ereditato la passione ed è l’attuale presidente in carica da oltre quarant’anni, esattamente dal 1976.
I Ranchini (nessuno dei due ha mai indossato la maglia ufficiale da calciatore) sono stati ovviamente presenti nelle due volte in cui il Baveno è salito al centro della ribalta regionale. Mario Ranchini era serio e attento dirigente ai tempi di Egidio Nicora e dell’Inox Neo Baveno, che, con due promozioni e il titolo di Campione Regionale di Seconda Categoria, salì, alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, nel massimo campionato piemontese. Raffaele Ranchini è ora presidente, quando gli albergatori Zacchera, Massimo Zacchera in primis, stanno contribuendo alla formidabile ascesa che dura ancora oggi, con due promozioni consecutive e con la vittoria nella Coppa Piemonte di Prima Categoria.
Tra i fatti salienti della storia bavenese va citato che nel 1953 venne trovato l’abbinamento con una ditta milanese produttrice di pasta, la Frumens, che associò il suo nome al Baveno, che divenne Baveno Frumens per alcuni anni, fino al 1960. Da registrare i primi tentativi di far confluire il Settore Giovanile nel campionato riserve: un Baveno B, con le maglie rosse, come quelle della prima squadra 1965-66, partecipò al campionato di Terza Categoria fuori classifica.
Tra i bavenesi in squadra allora, davanti si ricorda Giuliano Jacoppi, velocissimo, prima croupier poi procuratore di calciatori (nelle sue mani è passato persino Totò Schillaci). Una citazione a parte, merita Pierluigi Cagiada, uno dei pochi bavenesi emersi nel mondo del calcio. Nel 1955, a sedici anni, giocando nel Fondotoce venne selezionato per una rappresentativa della Zona Laghi, che doveva giocare contro il Novara e il Torino: tre gol furono il suo biglietto di presentazione ed eccolo tesserato per gli azzurrocrociati dell’allora capoluogo.
Nel 1966 il Baveno cambiò abbinamento e unì il proprio nome a quello di una ditta, questa volta omegnese, di pentolame in acciaio, la Inox Neo del proprietario Egidio Nicora, con cui visse un periodo, breve e intenso, di grande fulgore e notorietà in Piemonte, raggiungendo il massimo livello piemontese, il campionato di Promozione, girone unico di Eccellenza, soglia della Quarta Serie, con la “cigliegina” il 18 luglio 1967 del titolo regionale di Seconda Categoria.
Il 4 novembre 1970 venne finalmente inaugurato, alla presenza del sindaco Renzini e del parroco monsignor Domenico Colli, il nuovo campo sportivo, intitolato a Guido Galli, soldato morto in Africa, fratello di Costante, Evasio, Teresina e Quinto Galli, con l’ingresso in via Carlo Segù.
All’assemblea dell’8 giugno 1976, convocata nella sede di via Monte Grappa, era presente un nutrito numero di simpatizzanti, tra i quali il parroco, don Alfredo Fomia, da poco arrivato a Baveno, che assistette all’elezione del nuovo direttivo: il 28enne dottor Raffaele Ranchini, figlio dello storico Mario, venne eletto presidente. Quella sera di giugno, nessuno poteva immaginare che avrebbe segnato l’inizio di un lunghissimo cammino, di una presidenza storica, che dura tuttora, intervallata da ben due benemerenze sportive.
La prima, ricevuta da Raffaele Ranchini il 10 aprile 1999, a Roma, alla presenza del presidente della FIGC, avvocato Nizzola e di Innocenzo Mazzini, presidente nazionale del Settore Giovanile e Scolastico, per celebrare i vent’anni di presidenza della società.
La seconda consegnata a Raffaele Ranchini il 21 maggio 2005, sempre a Roma, da Franco Carraro presidente FIGC, Carlo Tavecchio presidente della Lega Nazionale Dilettanti e Luigi Agnolin presidente del SGS, per celebrare il 30° anno della sua presidenza.
Nella clamorosa annata 2004-05, il Baveno fu anche invitato e partecipò, il 9 gennaio 2005, alla Domenica Sportiva di Rai Due, con tutta la squadra. “Ricordati che non è mai facile, in nessuna categoria, vincere quattordici volte di fila in partite ufficiali – dirà il tecnico della Roma Spalletti a capitan Marco Moz, in un intervallo di quella Domenica Sportiva – dillo ai tuoi compagni e accetta i miei complimenti”.
E per meglio celebrarla, esattamente un mese dopo, il 14 giugno 2005, nel corso dell’assemblea di apertura della stagione 2005-06, tenutasi all’Hotel Simplon, il presidente Ranchini proporrà un nome nuovo per la società, “Asd Città di Baveno 1908”.
La stagione 2005-06 arricchì la bacheca della società di un titolo prestigioso, contribuendo ad aumentarne la fama, dopo i freschi record. Quinta nella classifica finale del campionato di Prima Categoria e perso di un soffio l’accesso ai playoff, l’Asd Città di Baveno in Promozione ci salì lo stesso, grazie alla vittoria della Coppa Piemonte di categoria, aggiudicandosi il doppio confronto col San Giorgio Andezeno (1-1 in trasferta e 1-0 al ritorno in casa).
E nell’anno del centenario, il 2008, arrivò il 2° posto in Promozione, con tanto di finale playoff, persa con il Crescentino.
Dopo un lungo inseguimento durato 99 anni, il Baveno risultò essere anche la prima tra le squadre del Verbano Cusio Ossola: prima di allora, il titolo di regina della Provincia se lo erano sempre conteso Verbania (35 volte dal 1946), l’Omegna (20 volte) e la Juventus Domo (6 volte).
Nel 2008-09 arrivò poi la vittoria a Biella della Coppa Italia Piemonte a spese del Sommariva Perno, battuto 2-1 e la promozione in Eccellenza.
Nella stagione 2017-2018, la società ha militato nell’Eccellenza regionale, classificandosi al 3° posto nel girone A.
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